Un ko che fa male, più degli altri. Napoli fa harakiri, ancora una volta, lasciando campo libero nel finale ad una Verona che a 5' dalla fine pareva aver già accettato la sconfitta sul 67-58. Poi il black out clamoroso costato un parziale di 22-7 e la sconfitta 74-80 accompagnata dai fischi del pubblico. Quella veronese era una squadra che bisognava battere a tutti i costi, di fascia bassa, tra le candidate alla retrocessione e con tanti difetti. Ma la Gevi di Buscaglia le ha regalato due punti su un piatto d'argento e a coach Ramagli non è perso vero. Il bilancio di Napoli ora è di 4 vinte e 8 perse e alla vigilia di un trittico di partite come il derby in trasferta a Scafati, il match in casa con Milano e la trasferta di Varese. Peccato anche per un pubblico straordinario uscito deluso, almeno 3500 gli spettatori. Il presidente Grassi è uscito furibondo un attimo prima della fine della gara. Buscaglia è a rischio? Si, e per restare in sella probabilmente deve vincere a Scafati. Di sicuro qualcosa va fatta anche per ciò che riguarda la squadra. Stewart resta un corpo totalmente estraneo e un taglio pare probabile. Buono il ritorno di Johnson, il migliore per la Gevi (19 punti con 8/15, ma anche lui con qualche scelta discutibile), sotto tono Howard (1/8 da tre), a sprazzi Williams (ma trasparente in difesa), insufficiente ancora Michineau (-13 di plus minus), benino Uglietti e Davis, poco utilizzato Zanotti.
La cronaca.
Buscaglia a mezza voce a fine gara: "Siamo davvero dispiaciuti di aver perso. E' stata una partita di break e contro break, non siamo mai riusciti a prenderla in mano. Negli ultimi dieci minuti abbiamo sbagliato tanto, Verona invece è riuscita a fare le scelte giuste. Faccio i complimenti agli avversari per la vittoria, sono stati bravi a giocare con calma fino alla fine. Noi abbiamo perso lucidità nel quarto decisivo. La squadra ha dimostrato mancanza di consistenza. Avevamo fatto un'ottima settimana di lavoro, purtroppo ci siamo incasinati da soli".