Gevi Napoli, ora parla Sacripanti:
«Parks? Confesso che ci interessa»

Gevi Napoli, ora parla Sacripanti: «Parks? Confesso che ci interessa»
di Stefano Prestisimone
Martedì 23 Giugno 2020, 22:09
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Pino Sacripanti, coach della Gevi, ha fatto il punto sulla prima parte di mercato in una diretta Facebook come ospite del secondo appuntamento di “Speak&Roll Estate”, talk di basket. 30 minuti a tutto campo arricchiti da grafiche, curiosità e domande per conoscere dal tecnico canturino il futuro del Napoli Basket e approfondire il mercato degli azzurri, ma anche per fare il punto sui campionati che vedranno protagoniste le principali realtà del basket campano. 

«Prima avevamo pensato di affiancare a Monaldi un italiano per non farlo giocare solo in regia, ma non abbiamo avuto fortuna con Saccaggi che ha scelto diversamente - spiega -. Non ci sembrava però giusto prendere un ripiego, volevamo un giocatore importante in quel ruolo. Io penso sempre che in una squadra ben costruita di solito si hanno due playmaker e due pivot. Quindi abbiamo pensato a Josh Mayo perché veniva via da Varese e aveva voglia di rimettersi in discussione e di lavorare al progetto. Può giocare malgrado non sia altissimo nell’alternanza con Diego. È un piccolino ma in difesa comunque si dà molto da fare. Ovviamente è noto che si tratta di un playmaker realizzatore, ha un gran tiro da tre punti, prende il pick and roll, prende e scarica.  Mi piace vederlo come giocatore a cui dare un po’ più di licenza per poi vederlo attaccare. Credo possa dare imprevedibilità, punti, e alternandosi con Monaldi mettiamo due bocche da fuoco abbastanza pesanti».

Poi riprende: «Sarà un campionato difficile, solo il tempo ci potrà dire quanto potrà essere lungo. È chiaro che dopo tutto questo parlare, dai procuratori ai dirigenti e ai presidenti, dalla Fip alla Lega, abbiamo tutti voglia di ripartire. Ai tifosi interesserà meno saperlo, ma noi addetti ai lavori siamo anche in attesa del credito d’imposta per poter usufruire economicamente di qualche risorsa in più. Spero che l’occasione sia colta anche per mettere un po’ a posto le strutture nel basket, ma soprattutto spero che sia il momento di ripartire da un settore giovanile di livello.  Napoli sta provando a farlo».
   
Quindi il coach parla del mercato: «Adesso si parla tanto di Napoli con me regina del mercato, ma il mercato finisce solo il giorno prima che si alzi la prima palla a due. Io sono sempre stato molto scettico su queste cose. Alla fine bisogna vedere i giocatori che troveranno o non troveranno spazio in A, quanti vorranno scendere e saranno disponibili. Noi andiamo per la nostra strada: adesso abbiamo sei giocatori e cercheremo di finire al meglio, anche con l’utilizzo degli under. Il grosso lo abbiamo fatto, adesso non dobbiamo farci ingolosire dal voler chiudere tutto e subito. Cercheremo di capire quali giocatori si possono liberare e quali ci daranno la loro disponibilità magari a scendere di categoria. La serietà della società di Napoli sta anche nella bravura dei soci ed in quello che stanno facendo a livello di rilancio del nome Napoli nell’ambiente pallacanestro. Oltre a questo, fondamentale è il coordinamento a 360° del gm Antonio Mirenghi che riesce a tenere con tutti rapporti in maniera corretta, oltre al fatto che qui c’è un progetto».

Poi la parentesi sulla scelta di fare la A2: «Il club, in maniera molto seria, ha scelto l’A2, dove ci saranno squadre agguerrite e il campionato sarà lungo. La società ha voluto anche secondo me tastare il terreno, per capire quante persone possono avvicinarsi realmente alla pallacanestro in maniera viscerale, conquistando passo dopo passo l’affetto, il calore dei tifosi per aumentare il pubblico e il movimento intorno alla squadra».

Poi il discorso su Lombardi: «Eric gioca da ala forte. È molto bravo in situazioni di movimento e nel cercare di avere sempre una pallacanestro dove la palla si muove e lui si muove insieme alla palla. Ribalta per giocare con dei tagli, ha giocato a Pistoia da “3” in A e da “5” a Biella. È eclettico e ha nell’atletismo, nella difesa e nel correre i suoi punti di forza.  Ha fatto l’under 20 quando siamo diventati i campioni d’Europa. Era in un momento non particolarmente felice dove non giocava tanto, non pensava di far parte del gruppo e invece ne ha fatto parte. Ha avuto gli occhi di tutta Europa addosso per potersi lanciare come giocatore».

Quindi la trattativa Parks: «Stiamo cercando di vedere un secondo straniero di una certa qualità.  Non abbiamo fretta, è il 23 giugno e siamo già molto avanti. Non possiamo negare che Parks è uno dei giocatori che stiamo guardando. Però i fattori sono tanti. Non è l’unico che stiamo puntando, ce ne sono almeno quattro-cinque. Vediamo quali giocatori si possono liberare e daranno la propria disponibilità a venire in A2».


 
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