Ci prova in tutti i modi la Gevi, ci mette l'anima spinta da un pubblico straordinario (4mila spettatori, tutto esaurito) ma alla fine è costretta ad arrendersi (72-78) contro il Sassari di Piero Bucchi. E ora fatalmente la corsa per la salvezza si fa ancor più complicata perchè occorrerà andare a vincere a Bologna con la Fortitudo per essere certi di restare in A, altrimenti tutto sarà rimandato all'ultima giornata. Quando ci saranno Napoli-Pesaro e Reggio Emilia-Fortitudo. E non dipenderà più solo dalla Gevi. Partita equilibrata, con i sardi quasi sempre in vantaggio ma gli azzurri sempre attaccati. E capaci di riportarsi a -2 a 34’’ dalla fine. Purtroppo il solito disastro dalla lunetta (16/30) è stato una zavorra. McDuffie (26) e Rch (14) i migliori, Gudaitis solo 4 punti ma una ottima difesa su Bilan. Buscaglia (nella foto di Salvatore Varo) ci ha provato, ha scelto di tenere seduti Lombardi e Marini, ma alla fine gli è andata male.
In avvio solo Rich fa canestro e dopo 3’ è 4-10 frutto anche delle palle perse. Robinson imperversa, Bilan si fa largo in area e al 6’ è 7-17. Con Vitali e Zerini in campo gli azzurri si ravvivano (14-19), anche Uglietti è utile, Sassari ha un black out offensivo e c’è il 18-19 a fine primo quarto. La Gevi passa sul 20-19, ma dura poco. Gudaitis carica di falli i lunghi avversari ma sbaglia tanto dalla lunetta e con il talento smisurato di Logan e la spinta di Robinson, Sassari torna salda in testa (25-35). Napoli finisce a -13, tenta di risalire la china ma sbatte contro la difesa sarda e a 2’ dall’intervallo è 31-43.
Buscaglia a fine gara: «Abbiamo giocato una partita di rincorsa come è naturale contro una squadra forte. Siamo stati sempre a contatto ma dobbiamo vivere meglio alcuni momenti della partita. Abbiamo sbagliato troppi tiri liberi che avrebbero potuto dare una svolta psicologica alla partita. Nel primo tempo ci sono state troppe palle perse che hanno portato canestri facili ai nostri avversari. La testa deve andare già alla prossima sfida, dobbiamo aggredire ogni chance che può portarci alla salvezza».