«Sono un fighter, un guerriero. E sono qui per combattere per la maglia azzurra. La missione è vincere più partite possibili per far restare questo club nella massima categoria». Si presenta così al pubblico partenopeo Thomas Wimbush, ala di 2,01, 29 anni, l'ultimo arrivato in casa Gevi. L'addio forzato a Devin Davis è stato come un fulmine a ciel sereno e il ds Alessandro Bolognesi si è dovuto rimettere velocemente al lavoro per la sostituzione. Ed ecco Wimbush, che da lunedì scorso è agli ordini di Cesare Pancotto. Si tornerà in campo il 5 marzo e il suo esordio sarà al Palabarbuto contro una squadra ostica come Varese. Wimbush è di Lorain, Ohio, e dopo il college ha giocato due anni in G-League, prima di approdare in Europa.
Lei è un giocatore fisico, ma ha mano educata anche dal perimetro. Come si presenterebbe ai tifosi?
«Innanzitutto farò ciò che mi viene chiesto di fare, l'unico obiettivo è quello di aiutare la squadra.
L'Italia è una novità nella sua carriera.
«Mi hanno parlato bene del campionato Italiano e sono molto curioso di conoscere il livello della lega. Ogni partita sarà importantissima per raggiungere il nostro obiettivo, bisognerà giocare col massimo dell'energia in ogni singola gara. So di calarmi in una realtà nuova e sono consapevole di dovermi adattare, lo farò giorno dopo giorno. Naturalmente spero di poter avere subito un impatto positivo».
Ha visto la sconfitta beffarda con Treviso?
«Penso che la squadra abbia fatto un buon lavoro, purtroppo abbiamo pagato qualche errore nel finale con qualche palla persa. Ma ho avuto un'ottima impressione».
L'impatto con la città?
«Mi sono subito innamorato di Napoli. Sono stato in Germania, Turchia, Francia, Russia ma la bellissima sensazione che ho avuto arrivando a Napoli non l'ho mai percepita prima. Questo è luogo speciale anche per il clima. Arrivavo dal freddo di San Pietroburgo, il sole di questa città è stato un grande sollievo. Sono qui con mia moglie e il nostro cagnolino e siamo felici».
Le passioni?
«Il mio idolo è sempre stato Kobe Bryant. Fuori dal campo ho tante passioni, amo guardare i film, pescare e passeggiare con il mio cane. E so che a Napoli il calcio è una religione. E allora dico: forza Napoli! Che vale per il basket e per il calcio».