C'è il razzismo anche nel basket!
Squalificato il parquet di Scafati

C'è il razzismo anche nel basket! Squalificato il parquet di Scafati
Martedì 5 Febbraio 2019, 18:46 - Ultimo agg. 20:24
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Il giudice sportivo nazionale della Federazione Italiana Pallacanestro ha squalificato per un turno il PalaMangano di Scafati «per offese di stampo razzista collettive frequenti del pubblico nei confronti di un tesserato avversario», l'atleta di origini albanesi Franko Bushati. L'episodio contestato si sarebbe verificato durante la gara del campionato di serie A2 (girone ovest) di basket tra la Givova Scafati e la Leonis Roma, disputata domenica scorsa e vinta 108-82 dai padroni di casa. Il club campano, appresa la decisione del giudice sportivo, ha respinto fermamente l'accusa di razzismo, evidenziando in una nota che «la storia della pallacanestro nella cittadina dell'Agro è fatta d'inclusione e di rispetto».

Entrando nel merito di quanto accaduto, la Givova Scafati, nel ricordare che Franko Bushati era stato anche un proprio tesserato nella stagione 2012/2013, ha sottolineato come «contro gli ex, in ogni campo, c'è sempre un pizzico di acredine e di ostilità che talvolta può sfociare in qualche dileggio. Ed è proprio e semplicemente questo a essere accaduto nel corso della parte finale del primo tempo di gioco. Tant'è che lo stesso atleta non ha badato a espedienti prima di rispondere ai suoi ex tifosi, sia dal campo che dalla panchina, facendo con le dita delle mani il gesto del 3-2, punteggio con cui nella stagione 2015/2016, quando vestiva la casacca della Leonessa Brescia, si impose nella semifinale playoff proprio contro la Givova Scafati. Il suo gesto è stato altresì condannato dagli arbitri, che, mentre era seduto in panchina, gli hanno fischiato fallo tecnico. E nei confronti dei tifosi da lui provocati, la società salernitana ha poi subito assunto le dovute precauzioni, tenendoli lontani dalla panchina avversaria».

Gli avvocati del club Giovanni Allegro e Vittorio D'Alessandro sono già al lavoro per valutare la possibilità d'impugnare il provvedimento disciplinare.
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