Scandone, De Gennaro attacca
la Sidigas: «Patti non mantenuti»

Scandone, De Gennaro attacca la Sidigas: «Patti non mantenuti»
di Giovanbattista La Rosa
Sabato 11 Gennaio 2020, 09:21 - Ultimo agg. 12:19
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Alla disperata rincorsa della salvezza sul campo e fuori. La Scandone Avellino è in cerca di miracoli e gioca sul doppio fronte. Se lontano dal parquet i biancoverdi dipendono da troppi fattori, in campionato la squadra guidata da coach De Gennaro è artefice del proprio destino. Il tecnico sorride, non può far altrimenti, cerca di diffondere positività nell'ambiente e nello spogliatoio. Demoralizzarsi non serve a nulla, soprattutto alla vigilia dello scontro salvezza da giocare domenica pomeriggio al PalaDelMauro contro Scauri. «Siamo questi ammette coach De Gennaro cercheremo di giocarci le nostre carte salvezza con chi è qua dalla fine del mese di settembre. Proveremo a fare punti in casa contro le squadre della nostra stessa fascia». Domani il primo scontro diretto di questo girone di ritorno una gara sulla quale c'è poco da dire, «mi aspetto di vedere in campo 10 lupi», ripete il tecnico della Scandone, che si attende da giocatori grinta e carattere per affrontare non solo il prossimo avversario ma tutti gli altri, cancellando la debacle di domenica a Valmontone. Domani coach De Gennaro farà a meno di De Leo, mentre è totalmente recuperato Andrea Bianco. Con il mercato bloccato, non ci sarà l'occasione di inserire innesti nell'immediato futuro, ieri non ci sono stati miracoli dell'ultimo minuto. E' venuto meno quel patto tra gentiluomini di cui spesso il sindaco Festa ha parlato in passato. Nessun accordo scritto che obbligasse la Sidigas ad assumersi responsabilità pagando i debiti, né coincidono i tempi tecnici del basket con quelli dei tribunali. Per tale ragione la salvezza del club fuori dal campo, strettamente legata a vicende extrasportive, non è certa. Dalla prossima stagione si partirà con una penalizzazione di 5 punti, a meno di pagamenti avvenuti in nottata, ed ora non si ha certezza di cosa ne sarà della Scandone del futuro. Iscrivere la squadra al campionato di serie B senza avere certezze economiche è apparsa già a luglio una forzatura, oggi lo è ancora di più con l'aggravante di aver mandato allo sbaraglio allenatori e giocatori, impeccabili professionalmente, rischiando però di esporre i cestisti e la storia del club a brutte figure come per altro è accaduto. «Le premesse iniziali erano diverse ricorda De Gennaro quando mi hanno chiamato per chiedermi se me la sentissi di fare il capo allenatore mi venne detto di tenere duro fino a gennaio, quando le cose sarebbero cambiate. Ad oggi non è così e quelle aspettative si sono materializzate». Nei giorni scorsi ha parlato di Scandone il sindaco Gianluca Festa. Il primo cittadino si è esposto mediaticamente ricevendo elogi e critiche. De Gennaro, nonostante le difficoltà, lo ringrazia: «Ha salvato la Scandone e probabilmente si aspettava un andamento diverso degli eventi, spero a questo punto la Sidigas non si dimentichi di noi». Da Napoli, però, il club di pallacanestro continua a non essere una priorità. Il liquidatore Luciano Basile nella giornata di giovedì ha incontrato gli ex dipendenti non dando loro novità rilevanti, né ha ricevuto concreti contatti da Piazza Dei Martiri. Al momento il portafoglio dell'azienda partenopea resta chiuso, in attesa dell'approvazione del piano di ristrutturazione. Marzaioli e soci provano a restare lontani dalle vicende extracestistiche, fanno gruppo in attesa di tempi economicamente migliori e delle vittorie.
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