Benevento, caccia al riscatto
ma Inzaghi perde Barba in difesa

Benevento, caccia al riscatto ma Inzaghi perde Barba in difesa
di Luigi Trusio
Venerdì 2 Ottobre 2020, 13:00
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La testa di Inzaghi è già al Bologna, quella di Foggia è concentrata sulle cessioni. Domenica sarà sfida salvezza contro gli uomini di Mihajlovic e il Benevento non si può permettere un'altra sconfitta. Allo stesso tempo, il club giallorosso deve sfoltire l'organico perché il prossimo 6 ottobre la scure dei tagli si abbatterà sui calciatori che non rientrano nei piani e i cui procuratori sono stati invitati, seppur con tatto e delicatezza, a trovargli un'altra sistemazione. Pena l'esclusione dalla lista degli over 22, che comporterebbe uno stop perlomeno fino a gennaio. Tra i due quello con le maggiori spine è sicuramente il diesse, che deve piazzare diversi elementi nel tentativo di alleggerire gruppo di lavoro e peso degli ingaggi, magari evitando di produrre minusvalenze in ordine ai trasferimenti.

SuperPippo, invece, può continuare a dormire sonni tranquilli grazie ai 3 punti di platino conquistati a «Marassi», ma in vista dello scontro diretto col Bologna s'incomincia a udire il tintinnio di qualche campanello. C'è preoccupazione per i problemi fisici di Barba, che ha accusato un fastidio muscolare tale da indurlo a chiedere il cambio nel primo tempo. Difficile che possa recuperare in tempo per i rossoblù. Da valutare anche le condizioni di Maggio dopo la botta alla spalla incassata nello scontro con Montipò, complice una leggera spinta di Lukaku. Il capitano non è rientrato dagli spogliatoi dopo l'intervallo perché avvertiva ancora un po' di dolore ma non dovrebbe trattarsi di nulla di grave. Salterà la gara con i felsinei Nicolas Viola, lo stesso faranno Antei e Volta, ormai sul piede di partenza. Altro principio d'allarme per una difesa ancora da registrare. Lo scorso anno è stata il principale punto di forza, ma sette gol incassati in due sole gare sono oggettivamente troppi. Certo, l'Inter è una squadra «horst categorie» e quindi le incertezze vanno contestualizzate (in taluni casi provocate dal volume di gioco sviluppato alla velocità della luce dall'Inter, che ha tenuto i giallorossi sotto una costante pressione), ma è anche vero che due indizi fanno una prova. Non è un mistero che alcuni meccanismi necessitino di una messa a punto, e questo vale anche per il centrocampo, dato che la fase di copertura parte dagli esterni offensivi e passa soprattutto dallo schermo in mediana, tra scali nelle marcature, protezione e lavoro di filtro e interdizione. Tra l'altro in mediana c'è ancora qualche pedina (vedi Ionita, ndr) che deve ancora integrarsi negli schemi e che probabilmente, a causa della sua struttura fisica, sta facendo più fatica a carburare. Del Benevento visto contro l'Inter tuttavia va preservato il coraggio, la reazione a ogni singola legnata e l'attitudine a non mollare il colpo fino all'ultimo istante. Al di là delle discettazioni tattiche a cui si stanno lasciando andare addetti ai lavori e semplici tifosi, soprattutto sull'impiego di Barba nella zona di Hakimi (non è che Letizia e Foulon abbiano fatto meglio in fase di contenimento, al massimo si può discutere la scelta sulla base delle condizioni fisiche, visto che l'ex Valladolid veniva da un infortunio), resta il fatto che il Benevento si è dimostrato efficace sul piano offensivo perché ha saputo mettere in difficoltà l'Inter sia in fase di costruzione che di pressione. Il reparto ha funzionato: in attesa dell'esordio di Iago Falque, bene Moncini e Caprari (a volte col supporto di Dabo e di Letizia, che nella ripresa ha partecipato attivamente alla manovra), rivedibile Insigne, non al top Lapadula.

Per Foggia, invece, ci sono operazioni ormai concluse, come quella che porterà Vokic e Antei a Pescara (il primo nelle prossime ore, il difensore nel fine settimana), e alcune grane da risolvere come quella che riguarda Iemmello. Vigorito si è opposto alla svendita al Las Palmas (che offriva una cifra irrisoria), ma tenere un calciatore che (sulla carta) avrebbe ancora due anni di contratto fermo per sei mesi con uno stipendio di 800mila euro è un rischio che va scongiurato. Volta è tra Cremonese e Spal ma vorrebbe avvicinarsi a casa e tornare a Brescia, ma il club di Cellino finora non ha affondato il colpo nonostante il giocatore piaccia a Del Neri. Si muove poco per Kragl e Del Pinto, Improta può restare mentre Inzaghi vuole tenere Tuia se non arriva un altro difensore. Anche contro il Bologna, infine, porte aperte ai tifosi: via libera ai 1000 tagliandi con la stessa modalità di vendita adoperata contro l'Inter. 
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