Benevento, scatta il piano per la B:
niente entrate per 40 milioni, in 10 via

Benevento, scatta il piano per la B: niente entrate per 40 milioni, in 10 via
di Luigi Trusio
Giovedì 20 Maggio 2021, 08:47 - Ultimo agg. 21:05
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All'indomani della retrocessione c'è solo voglia di flagellarsi per le occasioni gettate al vento e soprattutto per non essere stati neppure in grado di giocarsi la salvezza nell'ultima gara a Torino. Sul piano organizzativo, però, c'è necessità di programmare quanto prima il prossimo campionato di serie B, visto che, a parte l'ultima promossa dalla serie C, tutte le squadre che parteciperanno al prossimo torneo cadetto sono ben note e molte di queste stanno già pianificando il futuro. Il Benevento non dovrà farsi trovare impreparato ma è naturale che adesso la priorità sia quella di fare un'analisi attenta e costruttiva rispetto a quanto è successo e al terrificante epilogo. Toccherà all'unico insostituibile tirare le somme, è cioè il presidente Oreste Vigorito. Il massimo dirigente sta tracciando un dettagliato bilancio della situazione, tra errori commessi e responsabilità da individuare, cose che non hanno funzionato e vicende che potevano essere gestite meglio. Mentre gran parte della tifoseria ha già scelto i colpevoli (Inzaghi, Foggia, alcuni calciatori, Schiattarella in primis), Vigorito si appresta a fare valutazioni scevre da condizionamenti e da pressioni, perché ha bisogno innanzitutto di capire di cosa ci sia bisogno per approcciare nella maniera migliore alla prossima stagione.

La permanenza del presidente a capo del progetto Benevento sarà inequivocabilmente legata agli obiettivi. Tanti gli aspetti che non possono essere trascurati, il primo fra tutti riguarda quello finanziario: la perdita della categoria implica un introito attraverso il cosiddetto paracadute di 10 milioni di euro a fronte dei circa 50 che il Benevento avrebbe incassato se fosse rimasto in A tra diritti televisivi, potenziamento del brand, incremento delle partnership e delle sponsorizzazioni, ritorno dei tifosi allo stadio (abbonamenti e biglietti), merchandising. Il primo, vero danno cui far fronte è innanzitutto economico perché si riparte da -40 milioni. Dovranno essere fissati i traguardi ai quali ambire che non potranno prescindere da questi dati numerici. Per quanto infinita possa essere la passione del presidente, per quanto grande possa essere la sua disponibilità, il realismo impone di tenere sempre in debita considerazione il bilancio della società. Che dopo una stagione trascorsa nell'élite del calcio italiano non potrà che includere costi e spese importanti, alcune delle quali rese ancora più eccessive dalla pandemia, a fronte di entrate ridotte e non in linea con quelle degli anni precedenti a causa della crisi generata dal Covid.

I mancati introiti incideranno in maniera pesante sulle casse del club, come sta accadendo a tutti in Italia. Ma è evidente che le squadre retrocesse pagheranno il prezzo più alto.

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L'addio di Inzaghi è sempre più imminente, d'altro canto il tecnico ha il contratto in scadenza e non gli sarà fatta alcuna proposta di rinnovo. La separazione sarà comunque consensuale e da Lecce rimbalza già il nome di Liverani come possibile sostituto (ma i profili in esame sono diversi). Il direttore sportivo Pasquale Foggia, anche lui in scadenza al 30 giugno, non è in discussione. Ma da plenipotenziario le sue mansioni potrebbero essere riviste. Ieri primo confronto in sede tra lui e il presidente per analisi di situazioni contrattuali e scadenze. Ci sono poi diverse altre faccende da sistemare tra riscatti (Caprari, Gaich, Depaoli), scadenze al 30 giugno (Gori, Manfredini, Tuia, Viola, Hetemaj), partenze scontate (Iago Falque e Schiattarella) con almeno dieci giocatori pronti a salutare e, last but not least, la sostenibilità in B di accordi economici fuori categoria come quelli di Glik, Lapadula, Ionita. Per Gaich il Benevento vorrebbe avvalersi della facoltà di prolungare di un anno il prestito dal Cska, ma sarà determinante la volontà del ragazzo di restare anche in B. Otto i rientri da prestiti (Kragl, Vokic, Basit, Volpicelli, Sparandeo, Cuccurullo, Rillo, Goddard), un arrivo già previsto come quello di Montassar Talbi, che sarà il primo rinforzo per la B, prelevato a parametro zero dai turchi del Rizespor. La squadra, intanto, per disposizioni della proprietà, resterà in sede ad allenarsi con permessi sospesi fino al 30 giugno: per chi non intende adeguarsi è sul tavolo la risoluzione consensuale del contratto e la conseguente mancata corresponsione dello stipendio di giugno. A Torino niente Primavera, partirà la prima squadra e raggiungerà il Piemonte direttamente con il pullman societario. Niente charter e comodità per chi ha fallito l'obiettivo salvezza, ma un viaggio da «comuni mortali».

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