Benevento, cambio di marcia: con Cannavaro più tiri in porta

Difesa più sicura a dispetto di un pacchetto arretrato orfano di Veseli e Glik

Fabio Cannavaro
Fabio Cannavaro
di Luigi Trusio
Mercoledì 16 Novembre 2022, 10:35
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Non è solo l'occhio nudo. Ci sono pure i numeri a certificare il cambio di marcia dei giallorossi. Caserta e Cannavaro hanno ottenuto gli stessi punti in classifica, 7 ciascuno, solo che il primo l'ha fatto con una partita in meno (6 gare contro 7). Ma la sostanza è ben altra se si osserva la crescita sul piano della produzione offensiva (leggasi tiri scoccati) e dell'impermeabilità difensiva (conclusioni da parte degli avversari). Con il precedente allenatore, il Benevento calciava 11,33 volte in media a partita, con Cannavaro, dopo una partenza a singhiozzo, il dato è lievitato fino a una media di 12,57 a gara nonostante il tecnico sia stato costretto a fare i conti, sin dal suo avvento, con assenze che oscillavano sistematicamente tra le 7 e le 10 unità.

Stesso discorso per le squadre opponenti, che fino alla trasferta di Brescia, lasciavano partire 10,33 tiri a per ciascun match verso la porta di Paleari (inclusi quelli che finivano fuori dallo specchio). Dall'Ascoli in poi (16 incassati e dunque partenza con handicap in quella sfida che però era la prima), con Cannavaro in panchina, alle dirette concorrenti non sono mai state concesse, dalla retroguardia sannita, più di 10 conclusioni. La media è di 9,14 in 7 sfide, ben al di sotto del dato del predecessore. E questo a dispetto di un pacchetto arretrato orfano di Veseli e Glik per quasi tutte le partite in questione.

Cannavaro non ha mai avuto l'opportunità di schierare l'albanese, mentre il polacco è rimasto in campo solo per 61 minuti con l'Ascoli e 90 contro la Spal. La tendenza al miglioramento è evidente, e contro gli estensi si è registrato il picco stagionale nei tiri effettuati (21, mai accaduto neppure con Caserta), mentre i 6 incassati non rappresentano il minimo, in quanto al Como era stato permesso di calciare solo 5 volte.

Intanto, il Benevento ieri ha ripreso la preparazione con una sola, interessante novità, per ora. Mattia Viviani ha lavorato parzialmente col gruppo e questa è da considerare una buona notizia. Il centrocampista è fermo da più tempo rispetto a tutti gli altri compagni (El Kaouakibi da 2 mesi, Kubica da 50 giorni, Veseli da un mese e mezzo, Simy da 40 giorni, Acampora e Tello un mese, Ciano e Vokic da 25 giorni) ma finalmente pare stia intravedendo la luce in fondo al tunnel. L'ex Brescia e Chievo sta sgobbando per tornare a disposizione per la sfida con la Reggina e adesso, a distanza di due mesi e mezzo dall'infortunio all'adduttore lungo che in principio avrebbe dovuto tenerlo ai box per cinque/sei settimane al massimo, si è finalmente rivisto sul campo, partecipando a uno spezzone di seduta, quello conclusivo, insieme al resto dei compagni, anche se in veste di jolly. Nella prima fase di sgambatura si è invece allenato a bordo campo sotto lo sguardo vigile di Jordi Garcia svolgendo comunque un programma differenziato.

Anche se è un po' presto per affermarlo con certezza, per Viviani cominciano ad aumentare le chance di inserimento tra i convocati per la sfida del 27 novembre con la Reggina. Già il fatto che sia tornato a spingere sul terreno di gioco, anche se non effettuando per intero il lavoro del resto della truppa, è un modo per avvicinarsi al reintegro a pieno titolo all'interno della rosa degli arruolabili. Tra qualche giorno (ma potrebbe essere pure da oggi, dipende sempre dalle sensazioni dei diretti interessati e dal protocollo stabilito da staff tecnico e medico) potrebbe toccare pure ad Acampora e Tello, che tuttavia ieri non si sono proprio affacciati sul rettangolo verde, dedicandosi esclusivamente al lavoro in palestra, insieme a Simy e Kubica. Terapie per Veseli e Ciano, assenti El Kaouakibi e Vokic. Solito trattamento di salvaguardia per Schiattarella che rientra in quel discorso di gestione per un 35enne che non ha fatto la preparazione precampionato e che finora non ha avuto possibilità di tirare il fiato a causa dell'emergenza: al partenopeo alcuni esercizi sono stati risparmiati, così come la partitella finale. Oggi si prosegue con una doppia seduta, con allenamenti mattutini a scaglioni dalle 9.30 e unica sessione pomeridiana dalle 15.

Sempre oggi Kamil Glik scenderà in campo per l'amichevole pre-mondiale della Polonia contro il Cile (ore 18), che si disputerà a Varsavia alla Pepsi Arena, già Stadio dell'Esercito Polacco intitolato al maresciallo Józef Pilsudski (impianto che ospita le partite del Legia) e non più allo stadio Nazionale (temporaneamente chiuso per motivi di sicurezza).
Intanto, la società ha comunicato che i botteghini del Ciro Vigorito resteranno aperti al pubblico - anche per il ritiro dei segnaposti - martedi 15 e giovedì 17 novembre, rispettando i consueti orari: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.
 

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