Benevento, preso Pettinari: 30enne attaccante della Ternana

In arrivo il centrale difensivo Alin Tosca dal Gaziantep e un trequartista come Giuseppe Sibilli

Stefano Pettinari
Stefano Pettinari
di Luigi Trusio
Lunedì 23 Gennaio 2023, 07:39
4 Minuti di Lettura

Il Benevento si lecca le ferite e non può far altro che cercare di ripartire. Col Genoa è finita più o meno come contro il Cosenza, ma il finale è stato ancora più drammatico. Dinanzi al proprio pubblico, vedersi scivolare dalle mani un punto che ormai sembrava già in tasca, contro una delle già accreditate pretendenti alla promozione diretta, è stata una vera e propria mazzata. La differenza rispetto al San Vito - Marulla l'ha fatta il secondo tempo, dove il Benevento, pur non creando occasioni colossali, è riuscito a raddrizzarla dopo una prima frazione da incubo. Il passaggio dal centrocampo a due a quello a tre ha cambiato radicalmente l'inerzia della gara. Ma quei palloni gestiti in maniera maldestra nel finale gridano ancora vendetta. A cominciare da quel calcio di punizione a meno di due giri di lancetta dal gong, per proseguire con la sfera tra i piedi Improta che, prima aveva commesso un fallo di mani (non ravvisato dal direttore di gara) che tuttavia lo ha indotto ad una esitazione fatale e a non rinviare subito, salvo poi insistere e vedersi murare da Sabelli, che quella palla l'ha poi riconquistata e rimessa in mezzo.

Svariati errori, tra cui quello di Veseli che non guarda l'avversario che arriva da dietro, quello di El Kaouakibi che è in ritardo su di lui e non avverte il compagno, per finire con quello di Paleari che era troppo inchiodato tra i pali e pur volendo non sarebbe stato in grado di uscire, hanno fatto il resto e contribuito a mandare il Genoa in paradiso e il Benevento all'inferno.
La sconfitta non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco delle contestazioni, che al triplici fischio e nel post-gara sono esplose senza risparmiare nessuno.

Dal presidente al diesse, dall'allenatore ai giocatori, tutti bersagli della tifoseria che ha espresso il proprio malcontento per un rendimento altalenante e una classifica sempre più preoccupante.

Intanto, il sindaco Mastella è intervenuto sulla questione Benevento e ha speso parole di elogio per Oreste Vigorito. «È vero, siamo rimasti male per la sconfitta del Benevento. Però, mi sembra ingiusto prendersela con Vigorito, che tanto ha dato, facendoci arrivare, con la squadra, dove neppure il sogno osava immaginare. Restiamo uniti e ce la faremo a risollevarci». Il primo cittadino ha poi annunciato che seguirà personalmente la squadra in trasferta a Frosinone. Al Benevento non resta che provare a scuotersi facendosi un esame di coscienza e a cercare di migliorare la situazione attraverso il mercato. D'altro canto gli alibi sono quasi terminati: al di là di qualche infortunio che ancora inficia il lavoro di Cannavaro, il problema è mentale oltre che tecnico. I limiti della squadra sono evidenti e a molti calciatori, per quello che è il loro livello, non si può chiedere di più. Manca poco più di una settimana alla chiusura della sessione invernale e il Benevento ha finalmente messo a disposizione di Cannavaro il primo innesto.

Video

Si tratta di Stefano Pettinari, 30enne attaccante della Ternana, 2 reti in questo torneo di cui una contro il Benevento e l'altra proprio sabato contro la Reggina nell'ultima partita con la maglia rossoverde. A Trapani due anni orsono, riuscì a timbrare il cartellino ben 17 volte in B. Pettinari è un giocatore che arriva a prescindere dalle eventuali partenze di Forte e Simy. La formula è quella del prestito con diritto di riscatto. Oggi potrebbe invece essere il giorno di Alessandro Tripaldelli e della definizione dello scambio di mancini con la Spal: il belga Daam Foulon farà il percorso inverso e andrà a Ferrara alla corte di Daniele De Rossi. Ma i movimenti del club giallorosso non si esauriscono qui: in arrivo un centrale difensivo, con molta probabilità Alin Tosca dal Gaziantep, con il quale c'è già un accordo di massima, e un trequartista. Il profilo preferito è quello di Giuseppe Sibilli, 26enne figlio d'arte, che il Pisa ha messo in uscita. Il suo procuratore è l'avvocato Claudio Parlato, molto vicino ai sanniti in quanto già procuratore di Acampora. Sibilli ha rifiutato Brescia, dove sarebbe dovuto rientrare nello scambio con Moreo, ma potrebbe accettare Benevento che gli consentirebbe di riavvicinarsi a casa. Seguita pure una mezzapunta che gioca all'estero ma che già in passato ha militato in Italia.
In uscita in C i giù giovani: per Basit e Thiam c'è il Siena, per Sanogo la Vis Pesaro. Perlingieri è destinato a rimanere per far numero in difesa, mentre Agnello resta per dare una mano alla Primavera che si sta giocando la promozione diretta. Ieri la squadra si è allenata di mattina, con defaticante per i titolari contro il Genoa. Oggi riposo, si riprende domani pomeriggio. Da verificare le condizioni di Glik, Leverbe e Masciangelo.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA