Benevento: incubo giallorosso, via tecnico e Diesse

Ribaltone tecnico e dirigenziale dopo la terza sconfitta

Benevento: incubo giallorosso, via tecnico e Diesse
di Oreste Tretola
Domenica 5 Febbraio 2023, 11:23 - Ultimo agg. 11:26
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La terza sconfitta consecutiva in campionato ha innescato il ribaltone tecnico e dirigenziale. Il presidente Oreste Vigorito ha riflettuto, neanche troppo a lungo, prima di prendere una decisione. L'annuncio del club giallorosso è arrivato intorno alle 18 di ieri. In una nota, infatti, la società ha comunicato di aver sollevato dall'incarico allenatore e direttore sportivo, ai quali è stato rivolto un ringraziamento per il lavoro svolto e un in bocca al lupo per il prosieguo della carriera: «Il Benevento Calcio comunica di aver sollevato Fabio Cannavaro dal suo incarico di allenatore della prima squadra - si legge nella nota -. Contestualmente sono stati esonerati il vice allenatore Paolo Cannavaro e il direttore sportivo Pasquale Foggia».


Al fischio finale, l'aria intorno alla squadra è diventata subito pesante. Dopo aver indetto il silenzio stampa, è iniziato il tempo delle riflessioni e dei confronti nei meandri del Vigorito. A fine gara il patron, visibilmente amareggiato, è stato invitato da alcuni tifosi in tribuna a prendere decisioni drastiche. Vigorito si è poi recato nella zona spogliatoi, dove ha avuto un primo confronto con il direttore sportivo Pasquale Foggia, bersagliato dai cori della tifoseria e visibilmente provato.

Il dirigente si è poi attaccato al cellulare, mentre il presidente comunicava all'ufficio stampa la volontà di evitare le dichiarazioni dei tesserati. Poi il faccia a faccia decisivo nello spogliatoio con allenatore, staff, squadra e dirigenza. Un'ora di confronto, nel corso della quale è stata analizzata la situazione di una squadra che, di fatto, non vince dall'11 dicembre scorso (1-0 casalingo al Cittadella) e che, se il campionato si concludesse oggi, sarebbe retrocessa. Cannavaro ha pagato a caro prezzo un rendimento deficitario, scandito da appena tre vittorie, sette pareggi e ben sette sconfitte in diciassette partite, che ha fatto sprofondare la squadra dal tredicesimo al diciannovesimo posto, con appena un punto di vantaggio sul Cosenza, ultimo.

Ma non solo. Il Benevento targato Cannavaro non è mai riuscito a invertire il trend casalingo (una sola vittoria in otto match tra le mura amiche), trasformando il Vigorito in terra di conquista, e ha mostrato cronici problemi offensivi (sedici gol in diciassette partite), fragilità mentale e nessuna trama di gioco sensata. Il diesse Foggia, invece, che lascia il club dopo 6 anni (fu nominato responsabile del settore giovanile nel 2017 e promosso direttore sportivo nell'anno successivo) ha pagato la scelta di portare in panchina l'ex capitano della Nazionale e molti acquisti non convincenti in sede di mercato, soprattutto estivo, che non hanno dato quanto ci si aspettava in termini tecnici e di leadership. Una riunione voluta anche per mettere i calciatori di fronte alle loro responsabilità: la squadra andrà in ritiro per preparare la delicata sfida di sabato a Cagliari. Le porte dello spogliatoio si sono riaperte intorno alle 17.25, quando sono iniziati a uscire i primi calciatori per raggiungere le rispettive compagne che li aspettavano nei pressi della zona stampa e nell'area parcheggio. Bocche cucite e musi lunghi. Alle 17.36 anche il massimo dirigente ha lasciato lo stadio a bordo del suo suv. Dopo di lui Fabio Cannavaro, in compagnia del fratello Paolo. Tra gli ultimi ad andare via Pasquale Foggia. La squadra è stata affidata, ad interim, al tecnico della Primavera Gennaro Scarlato, che dirigerà i prossimi allenamenti. Per Vigorito, inevitabilmente, inizieranno giorni di profonda riflessione per evitare lo spettro della serie C.

«Ho seguito la partita da casa e sono molto dispiaciuto - le parole del primo cittadino Clemente Mastella -. Speriamo di riuscire a riprenderci e a risalire. La classica è per fortuna ancora corta e si possono recuperare punti. Mi dispiace per l'esonero di Fabio, che è un amico, ma non entro nel merito. La società ha ritenuto opportuno operare questa scelta».

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