Euro 2020, c'è un'app per riaprire l'Olimpico: ecco come funziona

Euro 2020, c'è un'app per riaprire l'Olimpico: ecco come funziona
di Alessandro Angeloni
Martedì 30 Marzo 2021, 07:30
3 Minuti di Lettura

Una app spalanca le porte - si fa per dire - agli assembramenti. Strano ma vero, giusto in tempo per riorganizzare un Europeo (2020) sostenibile (per Ceferin, presidente dell’Uefa). Ieri video-incontro decisivo con la Figc (anche con il presidente Gravina), che entro il 7 aprile dovrà garantire la possibilità di giocare con gli spettatori presenti allo stadio, in questo caso l’Olimpico: accordo trovato, si parte. Entro la fine della settimana verranno illustrate le modalità di questa app (scaricabile gratis per Android e Ios-Apple), il vademecum, insomma. 
L’IDEA 
L’idea nasce da due ingegneri di San Benedetto del Tronto, Fabio Traini (che si occupa di marketing) e Daniele Coccia (biomedico), 35 anni. La Federcalcio ha visionato la proposta, l’ha valutata e accettata, dopo due mesi di colloqui con i due ingegneri e con i membri del Cts. Lo scopo di quest’app, che si chiama Mitiga (e usa una tecnologia già sperimentata in Olanda, Spagna e Usa), è consentire l’accesso ad eventi, sportivi e non (concerti, discoteche), permettendo l’ingresso solo a persone che si sono sottoposte a vaccino o a un test (tampone o sierologico) per individuare la presenza di Sars-Cov2 in un arco temporale prestabilito, si parla di 48 ore precedenti all’evento in questione, su tifosi italiani e probabilmente anche stranieri. L’autorizzazione all’ingresso avviene in maniera standardizzata mediante QR, un codice identificativo, che evidenzi in un individuo lo stato di immunità o l’assenza del virus, che sarà valido per 24 o 48 ore. Tutto questo mitiga, ed ecco il nome dell’app, drasticamente il rischio di contagio all’interno dell’impianto che ospita l’evento. All’interno dello stadio dovrà essere garantito comunque il distanziamento e l’uso della mascherina. L’app non sostituisce tutto questo, lo affianca: la Figc conta di portare all’Olimpico, che ospiterà tre partite della Nazionale (Italia contro Turchia, Svizzera e Galles) più un quarto di finale, il 20-25 percento della capienza (stabilita in 65000 persone). Prima della pandemia erano stati venduti 250 mila tagliandi per le quattro partite romane: centomila hanno chiesto il rimborso, ci sta che, con il biglietto in mano, resti fuori. In tal caso si effettuerà un sorteggio per la scelta del tifoso da “autorizzare”. 
ANONIMATO
I dati verranno inseriti direttamente nel ticket acquistato: all’ingresso non ci sarà bisogno di mostrare l’applicazione né l’autocertificazione, ma solo il biglietto, che è il vero titolo di accesso, contenente i dati che servono. Nessuno saprà se il tifoso in questione avrà scelto di sottoporsi a vaccino, a tampone o a un semplice sierologico: resterà tutto anonimo, per garantire la privacy, da sempre il nodo principale della questione. La Figc, che ha già ottenuto l’ok di massima dal governo, è pronta anche ad allargare a più di venticinquemila la portata dell’Olimpico. Entro il 28 aprile, all’Uefa va comunicato il numero consentito, mai meno di ventimila. Si dovranno stabilire, questioni non meno importanti, come i tifosi potranno uscire dall’impianto senza formare assembramenti.
ALTRI IMPIANTI
Il progetto, se ne sta parlando con la Uefa, è allargabile anche agli altri stadi che ospiteranno l’Europeo e in un futuro, se la pandemia ci farà compagnia ancora per un po’, anche per il prossimo campionato di serie A. «Gli Europei si terranno anche in Italia, ci dobbiamo lavorare.

C’è una richiesta di garantire una certa presenza di tifosi negli stadi. Credo che, se rispetteremo i nostri piani, si possa tornare anche in maniera graduale a una vita normale», le parole, a Radio Punto Nuovo, del sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. «Il governo è il primo che vorrebbe riaprire tutto e subito. Sul passaporto vaccinale sono favorevole».

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