Argentina campione del mondo, Scaloni lo stratega: «Gruppo incredibile»

«Dopo tante critiche, ora godiamoci finalmente il trionfo»

Lionel Scaloni
Lionel Scaloni
di Roberto Ventre
Lunedì 19 Dicembre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 20 Dicembre, 11:55
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Lionel Scaloni, ex difensore di Atalanta e Lazio, è il ct argentino che è entrato nella storia vincendo in un anno Copa America e campionato del Mondo. «Ancora non me ne rendo conto, è troppo bello essere campioni del mondo. Però non può essere che abbiamo sofferto così tanto, ma questa squadra è fatta per soffrire ed è capace di reagire a ogni cosa. Sono emozionato, e orgoglioso dei miei», le sue parole dopo il trionfo in Qatar. Un grande stratega, con tante mosse vincenti come quella di schierare a sorpresa Di Maria nella finale contro la Francia, un abile architetto capace di creare una nazionale solida intorno al super campione Messi. Scaloni è stato capace di ricostruire il morale della Seleccion dopo la traumatica sconfitta nella gara inaugurale contro l'Arabia Saudita non sbagliando più un colpo con una marcia fantastica fino al trionfo finale. «Dopo tante critiche, ora godiamoci finalmente il trionfo perché ce lo siamo meritato. È tutto merito dei miei, sono stati un gruppo incredibile», ha detto ancora Scaloni che ha avuto un pensiero per la sua famiglia. «Parliamo sempre delle nostre famiglie. I miei genitori mi hanno insegnato a capire che non potevo mai arrendermi».

Grande protagonista il portiere dell'Argentina, Emiliano Martinez che ha compiuto una prodezza all'ultimo istante dei supplementari su Kolo Muani negando ai francesi il gol del 4-3.

E il resto l'ha fatto sui tiri dal dischetto confermandosi un pararigori con il grande intervento su Coman. «Nei momenti dei rigori ero tranquillo, dedico il titolo alla mia famiglia, vengo da un posto molto umile. Ho sofferto perchè è stata una partita molto combattuta, sapevamo che sarebbe andata così. Grazie a Dio ce l'abbiamo fatta. Ho sognato molto questa giornata». Martinez era stato decisivo nella lotteria finale dei rigori anche nei quarti di finale contro l'Olanda (parando due penalty a van Dijk e Berghuis) e con un'altra parata super all'ultimo istante nel 2-1 contro l'Australia su Kuol agli ottavi. Il portiere dell'Aston Villa, soprannominato Dibu, è stato il miglior portiere di Qatar 2022 e sul palco dopo aver ricevuto il premio ha fatto sul palco un gesto volgare, unico momento da dimenticare della sua fantastica giornata.

Un altro argentino premiato tra i migliori del Mondiale è stato Enzo Fernandez, il miglior giovane, un 2001 del Benfica di grandissima personalità, padrone del centrocampo della Seleccion. «Dio mi ha dato la possibilità di essere qui e di giocarmi la chance di vincere un titolo con la mia Nazionale. Non dimenticherò mai questo momento della mia vita, venire qui, avere l'opportunità di giocare un Mondiale e vincerlo per il mio Paese, non ha prezzo. È un momento che porterò sempre con me. Messi se lo merita più di tutti, sono contento per lui». E nella storia è entrato anche Montiel, difensore del Siviglia, che ha realizzato l'ultimo rigore, quello decisivo.

Protagonisti della finale anche quattro argentini che giocano in serie A: innanzitutto lo juventino Di Maria che è partito fortissimo nel primo tempo e ha segnato il gol del 2-0. Nei tempi supplementari sono entrati l'interista Lautaro Martinez, il romanista Dybala («Quello che è successo passerà alla storia. Quello che i tifosi ci hanno dato in questo mese è stato incredibile. Vogliamo sollevare la coppa e andare a festeggiare laggiù, a Buenos Aires») e lo juventino Paredes («Non ci sono parole per descrivere questo momento. Anche nel sogno più bello, non pensavo che avrei raggiunto questo obiettivo. È per la gente, è per gli argentini. Sarà difficile tornare con i piedi per terra dopo quello che abbiamo raggiunto. Siamo molto felici, abbiamo lavorato sodo per raggiungere questo obiettivo»). E tra i protagonisti della Seleccion un'altra vecchia conoscenze del calcio italiano, De Paul dell'Atletico Madrid, ex dell'Udinese. «Siamo campioni del mondo, non l'avrei mai immaginato». 

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