Benevento, il tweet di addio di Mengoni: «Nel Sannio amaro solo il finale»

Benevento, il tweet di addio di Mengoni: «Nel Sannio amaro solo il finale»
di Luigi Trusio
Giovedì 29 Maggio 2014, 21:30 - Ultimo agg. 30 Maggio, 13:23
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Il Benevento s’interroga sul futuro



Ancora nessuna novità in casa giallorossa, ma sotto l’aspetto organizzativo qualcosa pare si stia muovendo. Ieri è stata installata all’esterno dello stadio «Ciro Vigorito», lato tribuna, la nuova insegna con la denominazione dello stadio. Il silenzio di Oreste Vigorito prosegue, così come il mutismo imposto ai tesserati, compresi l’allenatore Brini, il diggì Loschiavo e il responsabile dell’area tecnica Di Somma, ma questa installazione, ove mai ce ne fosse stato bisogno, rappresenta un chiaro segnale di continuità.



Tant’è vero che il presidente non sarebbe del tutto fermo, ma si starebbe confrontando con i più stretti collaboratori (l’amministratore delegato Renzulli e il suo vice Diego Palermo) per decidere come impostare e programmare la stagione ventura. Una settimana, forse dieci giorni: tanto dovrebbe durare la riflessione interna per capire in che modo proseguire e soprattutto a chi affidarsi per la campagna di rafforzamento e per la gestione del gruppo che si andrà a comporre.



La riconferma di Salvatore Di Somma, che fino a qualche giorno fa pareva scontata, non sarebbe più così certa. Così come per il direttore generale Loschiavo e per il tecnico Brini (e il suo secondo Baldassarri), Vigorito sta effettuando un’attenta rilevazione in ordine non soltanto al risultato sportivo conseguito, quanto in un’ottica complessiva di lavoro, rendimento e obiettivi raggiunti in relazione alle aspettative.



Nessuno in questo momento è sicuro del posto che occupava fino a qualche giorno fa: un’incertezza che coinvolge anche il resto dello staff tecnico (il preparatore atletico Ciullini e quello dei portieri Aprile che non sono arrivati con Brini) e l’intero staff medico (dal responsabile Marino a Giorgione e Fuiano, compresi il fisioterapista Galliano e il nutrizionista Canonico), oltre a tutti i calciatori, nessuno escluso, pure quelli che hanno ancora un contratto che li lega al Benevento per le prossime stagioni.



Ieri, intanto, la seconda seduta di allenamento del post-Lecce (regolamento applicato alla lettera dalla società giallorossa che ha deciso che il rompete le righe non arriverà prima del 30 giugno) ha fatto registrare le assenze di Evacuo e Mancosu, entrambi vittime di un virus influenzale. Riscaldamento, percorso atletico e partitella in due tempi da 35 minuti per i calciatori agli ordini di Brini, mentre gli infortunati (Signorini e De Risio) hanno espletato ognuno il suo specifico percorso di riabilitazione.



C’era anche Andrea Mengoni, di cui l’Ascoli, proprio ieri, ha ufficializzato sul proprio sito l’ingaggio. Il centrale romano ha firmato un contratto che lo lega alla società marchigiana fino al 30 giugno 2017. Una scelta di vita, per stare accanto alla moglie Cecilia con la quale vive a Porto San Giorgio, a una sessantina di chilometri dal capoluogo piceno.



Mengoni, che continua a essere in silenzio stampa in quanto ancora formalmente tesserato con il Benevento, ha affidato ai social network il suo saluto. «Un anno davvero bello cambierei solo il finale - ha twittato l’ormai ex capitano - grandi compagni, grande società, grande pubblico».

Il Benevento dunque, dopo l’annunciato addio di Evacuo (il centravanti sembra molto vicino all’accordo conl Savoia, ma su di lui sono piombate anche Salernitana e Casertana), sarà costretto a ricominciare senza il perno della difesa, che poi è risultato anche il difensore più prolifico in assoluto del campionato con 7 reti all’attivo.
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