Juve, ecco l'americano McKennie:
«Il mio idolo è Totti»

Westo McKennie
Westo McKennie
Lunedì 7 Settembre 2020, 18:56 - Ultimo agg. 19:18
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Tutto in quattordici giorni. La trattativa tra la Juve e Weston McKennie è stata rapida, conferma lo statunitense, ex Schalke 04. «È avvenuto tutto velocemente, come volevo io: ero entusiasta per la storia del club, sono orgoglioso di essere il primo americano alla Juventus». Un'operazione da 30 milioni complessivi tra prestito oneroso, diritto (obbligo in caso di determinate condizioni) di riscatto e bonus conclusa con il club della Bundesliga «Mi piace conquistare palla, girarmi e andare da area ad area, portando pericoli agli avversari - spiega le sue caratteristiche in campo - e piaccio a mister Pirlo: ci siamo trovati sulla stessa lunghezza d'onda sulla mia posizione». Ha una storia particolare, tra USA e Germania per seguire il papà militare: «Ci siamo trasferiti dove non c'era il football - ha raccontato il ventiduenne, nato in Texas ma che tra i 6 e i 9 anni ha vissuto a Kaiserslautern - e ho conosciuto il calcio: l'allenatore mi ha introdotto a questo sport, poi tornato in America dovevo scegliere tra il pallone e il football americano. A 11 anni ho preso la mia scelta definitiva, ho detto a mia mamma che avrei puntato sul calcio». E, ora, si ritrova ad allenarsi insieme a Cristiano Ronaldo: «L'ho 'usatò nei videogiochi, vederlo da vicino mi aiuterà perché ho notato fin da subito la sua professionalità ed è il sogno di un bambino che si avvera - la confessione di McKennie - anche se il mio idolo era Francesco Totti». La Juve, così, sbarcherà anche negli USA: «Già ora ci sono negozi che vengono gadget bianconeri, spero di contribuire alla promozione del brand nel mio paese». Senza dimenticare i valori del Black Lives Matter: «In Germania avevo un ruolo rilevante, ora in Italia voglio continuare a portare avanti ciò in cui credo - ha detto il centrocampista a proposito del movimento contro il razzismo - e la Juve mi ha dimostrato sostegno anche in questo senso: un altro motivo per cui la mia scelta di venire qui è stata ancora più semplice».
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