Nunziata, ct Italia Under 19:
«I miei giovani serbatoio di Mancini»

Nunziata, ct Italia Under 19: «I miei giovani serbatoio di Mancini»
di Bruno Majorano
Martedì 28 Giugno 2022, 07:00 - Ultimo agg. 18:35
3 Minuti di Lettura

Obiettivo finale. La Nazionale Under 19 sarà impegnata oggi (ore 17, in diretta su Rai Sport) alla NTC Senec contro l'Inghilterra nella semifinale dell'Europeo di categoria e giustamente gli azzurrini sognano in grande. Nonostante la sconfitta nell'ultima gara del girone contro la Francia, l'Italia ha il morale alle stelle. Lo sa bene il ct Carmine Nunziata che oramai da anni è un punto di riferimento del settore giovanile della Nazionale.

Che semifinale ci aspetta?
«L'Inghilterra è una bella squadra. Li abbiamo affrontati in amichevole a inizio anno e hanno dimostrato di essere fisici oltre che tecnicamente molto preparati. Ma sapevamo che per arrivare in fondo dovevamo affrontarle tutte».

E invece lei che cosa si aspetta dalla sua Italia?
«Noi abbiamo il piccolo vantaggio di aver riposato un giorno in più. Ma anche l'Inghilterra ha fatto un bel turnover nell'ultimo turno. Diciamo che la fatica fisica e mentale si potrebbe far sentire un po' per tutti. Questo gruppo è fantastico. Ha dei valori morali altissimi. Tutti si sacrificano e danno l'anima in campo. Poi anche a livello tecnico ci sono dei giocatori importanti».

La sua Nazionale può essere un segnale in vista del ricambio generazionale che sta facendo Mancini con la prima squadra?
«Ci sono dei giovani interessanti che possono dire la loro e possono diventare dei buoni giocatori. Il lavoro che stiamo facendo nel settore giovanile è propedeutico per tutto il movimento nazionale».

D'altra parte Gnonto è passato dalla sua Under 19 alla prima squadra con Mancini...
«La sua convocazione ha inorgoglito tutti noi.

Ci fa piacere che Mancini venga a pescare nelle nostre nazionali giovanili. È gratificante per noi che lavoriamo. Tutti questi ragazzi vengono dall'Under 15 a conferma del processo di crescita graduale che stanno facendo».

Veniamo dall'ennesima delusione Mondiale...
«L'unico modo per rialzarsi è lavorare cercando di far crescere bene i ragazzi».

Come?
«Facendoli partecipare da protagonisti in competizioni che danno esperienza in campo internazionale. Per i giovani sono momenti fondamentali per la crescita umana e professionale. È una questione di allenamento: più giocano partite importati, più fanno esperienza e di conseguenza più maturano».

E a livello di club?
«Dovrebbero capire anche loro che bisogna dare più spazio ai giovani, farli giocare e far sentire loro la fiducia».

Gnonto è dovuto andare a giocare in Svizzera per trovare spazio.
«Mi auguro solo che quello di Willy possa essere un caso isolato e rimanere tale».

Lei non dimentica le sue origini napoletane...
«Sarebbe impossibile. Mia mamma vive a Napoli, città dove tornato sempre molto volentieri. Le origini sono quelle e non potrei mai dimenticarle». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA