La Champions di Re Carlo
prodotta e realizzata ad Avellino

La Champions
La Champions
Domenica 29 Maggio 2022, 17:02 - Ultimo agg. 17:11
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Klopp e Ancelotti se la sono contesi per 90 minuti. Alla fine l'ha conquistata Re Carlo. Ma sapete quante ore ci sono volute per realizzare la coppa dalle grandi orecchie che questa sera brillerà nella notte di Parigi? Ben 325. Un trofeo realizzato ad Avellino, curato nei dettagli dai maestri cesellatori del laboratorio di Vicenza, prodotto e firmato da Iaco Group. La Coppa è d’argento con bagno galvanico in oro bianco, la finitura dell’interno in oro 24 carati ed è alta circa 74 cm e pesa 10 kg circa. C’è sempre e ci sarà sempre un pezzo di Italia e di Campania in ogni finale di coppe europee da qui a prossimi anni. Perché la Uefa si è affidata alla società di Avellino per ogni coppa, sia per club che per nazionali. E quel trofeo dalla “grandi orecchie” che stasera si contendono Real e Liverpool è stato forgiato ad Avellino, nella sede della Iaco Group fondata da Igino Iacovacci e che fa ora capo al Ceo Alberto Iacovacci. E la Uefa ha definito le coppe «monumenti al talento della produzione italiana». L’intera operazione viene eseguita principalmente a mano, con macchinari di precisione coinvolti in gran parte del processo. Questa è una storia di successo made in Campania, del Sud, motivo di orgoglio perché è sinonimo di leadership mondiale nel campo della realizzazione dei trofei di élite. «La Coppa della Champions rappresenta la ciliegina sulla torta per la nostra azienda, che continua nel suo percorso di crescita a livello internazionale.

C’è tanto orgoglio ma anche la consapevolezza che dietro ogni trofeo, c’è uno straordinario lavoro di squadra, esaltato dalla capacità e dalla professionalità di tutte le componenti. La Champions è un sogno per ogni club. Nel nostro piccolo, possiamo perciò dire di aver realizzato un sogno ma non vogliamo fermarci perché ogni giorno ci mettiamo in discussione con l’obiettivo di raggiungere sempre il top», spiega Alberto Iacovacci. 

Non solo questa. Tutto ciò che verrà alzato al cielo in una notte di festa, è firmato dalla famiglia Iacovacci (il gruppo ha una sede a Lugano ma c’è un altro laboratorio anche a Vicenza), compresa la coppa che Mourinho e la Roma hanno portato in giro per la Capitale negli ultimi giorni. «Un trofeo che è il culmine di mesi di lavoro», spiega Iacovacci. «È molto difficile piegare i metalli preziosi, deve essere fatto a temperature molto elevate e con strumenti manuali. Trovare il modo di realizzare questi pezzi lunghi richiede molti mesi, quasi un anno».

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