Lo stesso ministro dello sport, Vincenzo Spadafora ha scritto ieri al comitato tecnico scientifico «di valutare la possibilità di allenamenti individuali» per il calcio. Insomma riaprono i centri sportivi, con la possibilità però che alcune squadre, come quelle emiliane, arrivino con due settimane di allenamenti individuali in più alla ripresa rispetto alle prime avversarie, l'Inter e la Juventus, che fra l'altro ha diversi calciatori all'estero. Il Napoli invece li ha tenuti tutti in città ed è pronto a richiamarli a Castelvolturno, e lo stesso discorso vale per l'altra squadra che più sta spingendo per portare a termine il campionato, la Lazio.
Che adesso, come la Roma e la Lazio, avranno la possibilità dal 6 maggio di riprendere gli allenamenti individuai e nelle forme strettamente regolamentate con il via libera da parte della Regione.
La Roma tornerà quindi ad allenarsi a Trigoria.
La società lo ha già comunicato ai giocatori dopo aver avuto l'ok dalla Regione Lazio per la riapertura del centro sportivo, ovviamente osservando le strette normative per il coronavirus. «La Roma ringrazia la Regione Lazio per la sensibilità dimostrata nei confronti degli sport di squadra. Dalla prossima settimana i calciatori potranno svolgere visite mediche e allenamenti individuali a Trigoria, osservando le linee guida relative al distanziamento sociale» fa sapere il club giallorosso.
Nessuno commenta, qualche squadra potrebbe sollevare questioni, e anche nelle regioni aperte la Spal per ora mantiene sospesi gli allenamenti,
Oltre alla salute, c'è anche un tema di responsabilità in capo ai club, non solo civile. Il protocollo non ha ancora il via libera del Comitato scientifico del Governo, e la Federcalcio è in attesa di sapere quali aspetti vanno meglio definiti. Con ogni probabilità, per portare a termine le ultime 12 giornate e mezza, bisognerà accettare il principio che non ci si ferma di fronte a nuovi contagi. Come in Bundesliga, il campionato più vicino alla ripresa, che fa i conti con tre giocatori positivi del Colonia. «Non ci sono regole speciali per il calcio. Non è vero che in un caso simile in un'altra azienda devono andare tutti in quarantena - ha detto il medico sociale, Paul Klein -. Ci andranno i tre, i loro conviventi e le altre persone che possono aver avuto diretto contatto con i loro fluidi o hanno parlato con loro non a distanza di sicurezza». Se la Bundesliga aspetta il verde per giocare, la Serie A è appesa a un filo. Il 18 maggio è considerato il limite ultimo per iniziare le quattro settimane di allenamenti per rimettere in condizione gli atleti, e il 14 giugno per portare a termine il campionato entro il 2 agosto.
Si annuncia decisiva la settimana prossima, fino al Consiglio federale di venerdì. Figc e Lega proseguono la trattativa diplomatica con il Governo. Nel frattempo, difficilmente lunedì Sky, Dazn e Img onoreranno l'ultima rata dei diritti tv della stagione, e i club dovranno decidere in che direzione muoversi.