Fino alla fine era il loro motto. E la fine pare sia arrivata per la Juventus di Agnelli dopo le dimissioni del presidente e di tutto il Cda. Un terremoto sul mondo calcistico dopo le catastrofi naturali che hanno colpito Ischia e le nostre terre. Ma qui i napoletani godono: «Anche perché in fin dei conti è morto nessuno, solo la presunzione dei tifosi bianconeri», sottolineano in tanti sui social.
Scatenatissimo il mondo antijuventino, numerosi i meme che impazzano per le piazze virtuali. «Guardia di finanza in casa Rubentus», «Si aspettavano un altro sergente», scherzano in tanti. «È il prezzo di aver acquistato Ronaldo e gli arbitri», affondano altri. La polemica è accesa quanto mai: «Ecco come hanno vinto per 9 anni di fila, rubando come sempre», è ormai la sentenza del web.
Ben 19 trofei vinti nella gestione Agnelli, e un grande vuoto nel mondo juventino. Eppure la situazione sembra davvero parecchio complicata, tanto da essere paragonata a quella del 2006. L’inchiesta Prisma che starebbe verificando i falsi in bilancio dichiarati dal club e il bilancio da approvare sarebbero stati un peso troppo grande per il vecchio Cda, che «ha perso compattezza» come dichiarato dall’ex presidente, e non solo.
Al suo posto Gianluca Ferrero, commercialista, revisore, sindaco e amministratore di diverse società. Pare sia lui l’uomo scelto dalla Exor, la holding che controlla la Juventus. «E così dopo tutti gli #allegriout l’unico rimasto è proprio acciughina», ironizza il web.
La lista completa dei candidati per il rinnovo del Cda sarà indicata entro i termini di legge, ossia 25 giorni prima dell’assemblea del 18 gennaio. Anche se il popolo bianconero vorrebbe un ritorno in grande stile di Alessandro Del Piero all’interno della società. E intanto «dalle sbarre alle barrette, benvenuto Ferrero», è l’accoglienza social per il nuovo presidente.
Il tutto mentre i magistrati della Procura di Torino continuano le indagini: sotti la lente di ingrandimento soprattutto le plusvalenze fittizie e le «manovre stipendi». Le prime sono operazioni che non generano entrate ma mirano a migliorare artificiosamente il bilancio. Le seconde riguardano il trattamento economico riconosciuto ai giocatori durante il periodo del covid. Nello specifico la rinuncia agli stipendi sarebbe stata annunciata e contabilizzata, per poi essere rinegoziata a nero. Ma sono tante le incongruenze del registro fiscale della Juventus. «Cose che erano evidenti anche a un cieco, ma non si capisce perché le indagini siano iniziate così tardi permettendo a questa società di fare ciò che voleva in Serie A», reclama il popolo del web.
E mentre in tanti si scatenano restano i fatti: a settembre la Juve ha registrato una perdita di 254 milioni di euro, la più grande nella storia del calcio italiano. E pare che nei fatti il rosso del club corrisponda circa al doppio. E in più da gennaio le azioni della squadra sono calate di quasi il 20% . Dati che fanno riflettere. Ma per fortuna la giustizia farà il suo corso. «Meglio tardi che mai. E magari ora anche gli arbitri riusciranno a vedere qualche fallo di mano in più»; «Si preparassero alla retrocessione in C», pungono i napoletani.
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