Da Avellino a Reggio Emilia:
la Supercoppa ha origini campane

Da Avellino a Reggio Emilia: la Supercoppa ha origini campane
di Pino Taormina
Martedì 19 Gennaio 2021, 15:06
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La Supercoppa è all'edizione numero 32. E tra il trofeo alzato nel cielo di Milano la sera della prima finale tra Milan e Sampdoria allo stadio Meazza, il 14 giugno del 1989, e quello che domani conquisteranno Napoli o Juventus, c'è un qualcosa che unisce: il trofeo è stato sempre realizzato dalla Iaco Group della famiglia Iacovacci che ha il suo quartier generale nel centro di Avellino, la sede produttiva a Vicenza e quella estera a Lugano. In Svizzera, perché tra i clienti c'è anche la Uefa: non a caso anche la coppa che Mancini e l'Italia sperano di conquistare questa estate – una versione moderna della storica Coppa Henri Delaunay  - è firmata dalla Iaco Group. Una supercoppa made in Avellino da sempre, quindi: anche se nel corso delle varie edizioni ha anche cambiato. Ora l'ad del gruppo è Alberto Iacovacci, mentre il padre e fondatore della società leader nel settore del marketing e del merchandising in Italia e in Europa, Igino, ha il ruolo di presidente. Iacovacci è fiero: «La Supercoppa è formata da una tazza in ottone con spessore di 1,2 millimetri, con otto nicchie che contengono i rami di foglia di alloro. Siamo orgogliosi di questa partnership con la Lega Calcio che dura da anni - dice Alberto Iacovacci che è il presidente del gruppo - della Supercoppa in palio a Reggio Emilia tra Napoli e Juventus abbiamo curato anche le medaglie e le piccole coppe celebrative.

C'è un grande impegno ma siamo soddisfatti dei grandi risultati raggiunti in questi anni». 

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È una vera e propria opera d’arte alta circa 67 cm, eseguita a mano da maestri argentieri, la Supercoppa si compone di due parti: una tazza in silver dorata all’interno 24 kt, con dettagli foglie di alloro realizzate completamente a mano e applicate una ad una. Alzata in Silver brunito battuta a mano con fascia realizzata in fusione raffigurante atleti stilizzati in azione di gioco.  Base in pregiata pietra malachite. «Negli ultimi anni il nostro gruppo ha conquistato sempre più importanti quote di mercato direttamente proporzionale anche ad un sempre maggiore sviluppo tecnologico in riferimento ai vari processi produttivi della nostra azienda», ha spiegato orgoglioso Alberto Iacovacci. 
Il trofeo è esposto al pubblico fino a domani in piazza Prampolini.

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