Mancini lo ha sempre tenuto d'occhio. Anche quando Ancelotti lo ha adattato al centro della difesa. Giovanni Di Lorenzo ha impiegato pochissimo a fare breccia nel cuore del ct e conquistarsi un posto nel gruppo della Nazionale. Come sempre, nelle cose della sua vita e della sua carriera, lo ha fatto in punta di piedi. Senza alzare la voce, senza sgomitare. Perché Di Lorenzo è un ragazzo con i piedi per terra, di quelli che sono consapevoli delle proprie qualità e sanno aspettare il momento giusto per farle vedere a tutti. Lo stesso è stato con la maglia dell'Italia. Ha risposto alla convocazione di Mancini con la consapevolezza di essere lì come alternativa a Florenzi, ma in cuor suo non ha mai dubitato di potersi giocare il posto da titolare alla pari con il terzino del Psg.
L'occasione si è presentata tra il primo e il secondo tempo della gara di esordio contro la Turchia, quando Florenzi ha accusato un problema muscolare e al suo posto il ct ha scelto Di Lorenzo. Impatto devastante nella gara e contributo fondamentale per la vittoria (maturata tutta nei secondi 45 minuti di gioco). Gamba, personalità e spirito di sacrificio: queste le qualità che hanno convinto Mancini a rispolverarlo anche per la seconda uscita dell'Italia, quella contro la Svizzera.
E ora? Il posto di terzino destro della Nazionale è saldamente nelle mani di Di Lorenzo. Sarà in campo anche domani sera, contro il Galles, in una sfida che vuol dire tanto in ottica ottavi di finale. Ok, il pass è stato già staccato dagli azzurri grazie alla vittoria sulla Svizzera, ma ora c'è da consolidare il primo posto. Basta un punto per tenere a distanza di sicurezza il Galles, ma i pericoli sono dietro l'angolo.
Di sicuro Mancini avrà pensato anche a Bale nelle sue valutazioni, ma un occhio agli ottavi sarà inevitabile. Ecco perché rispetto ai due 11 praticamente identici (unico cambio iniziale tra prima e seconda gara è stato quello di Di Lorenzo per l'infortunato Florenzi) ci potrebbe essere qualche sorpresa in più. Soprattutto in avanti dove Lorenzo Insigne - stella e numero 10 della Nazionale - potrebbe prendersi un turno di riposo. O quanto meno partire inizialmente dalla panchina per ricaricare le batterie in vista delle gare ad eliminazione diretta. Il primo candidato a prendere il posto del napoletano è Federico Chiesa che per Mancini può andar bene sia a destra che a sinistra del tridente. Possibile anche la staffetta a centrocampo tra Locatelli (man of the match contro la Svizzera grazie alla sua doppietta) e Verratti.
Il ct vuole valutare le condizioni del regista del Psg soprattutto in ottica futura. Locatelli ha dato fin qui grosse garanzie al Mancio, ma uno con la classe e l'esperienza di Verratti potrebbe essere fondamentale quando le partite diventeranno da dentro o fuori. In difesa Acerbi confermato come vice Chiellini al fianco di Bonucci con Toloi pronto a subentrare a gara in corso per un cambio di modulo o solamente per far rifiatare uno dei due centrali. La grande novità potrebbe essere sulla sinistra, dove Spinazzona - di gran lunga il migliore degli azzurri per continuità nelle prime due - può lasciare il posto a Emerson. Boccata d'ossigeno fisiologica e fondamentale in previsione dei prossimi impegni decisivi.