Europeo con il pubblico all’Olimpico, il Cts frena: «Impossibile dirlo adesso»

Europeo con il pubblico all’Olimpico, il Cts frena: «Impossibile dirlo adesso»
di Alessandro Angeloni e Emiliano Bernardini
Giovedì 8 Aprile 2021, 07:30
3 Minuti di Lettura

Il Comitato tecnico scientifico dice: calma. Non è un no. Ma nemmeno un sì. Non si stappano ancora le bottiglie, come si era pensato l’altro ieri dopo l’apertura del governo. La Figc resta ancora con il fiato sospeso: gli stadi riaprono? Dopo l’ok politico, si torna al dubbio insinuato dagli scienziati. Schermaglie, assicurano dai corridoi di via Allegri. Una specie di dichiarazione dovuta perché la benedetta (maledetta) curva dei contagi non sta scendendo come dovrebbe. Roma, nella fattispecie lo stadio Olimpico, apre le porte all’Europeo (si parla del 25%) ma il Cts mette l’ultimo freno. E si ritorna al via. «Non è possibile», sostengono gli scienziati, confermare ad oggi che gli incontri dei prossimi Europei si potranno svolgere con la presenza del pubblico. Le porte non sono chiuse, il Cts ha dato piena «disponibilità» a rivedere la questione nelle prossime settimane, come già rimarcato martedì, sempre «alla luce dell’evoluzione del quadro epidemiologico e dell’andamento della campagna di vaccinazione in corso in Italia». Ma il numero uno della Federcalcio, Gabriele Gravina, tiene duro forte delle rassicurazioni del ministro Roberto Speranza. Ieri ha comunicato al presidente della Uefa, Aleksander Ceferin quanto riferitogli dal ministro della Salute. Chiaro che a questo andrà aggiunta una postilla, così come fatto anche dalla stessa Danimarca: comanda la curva dei contagi.

I colloqui con Governo e Cts vanno avanti. «È Speranza che deve decidere, non basta dire al Comitato tecnico-scientifico decidete voi. Perché è la politica che deve decidere» ha rimarcato il numero uno della FederBasket Gianni Petrucci a Rainews. Nelle prossime due settimane si avrà un quadro più chiaro anche per quanto riguarda le vaccinazioni. Di sicuro in campionato gli stadi continueranno a restare chiusi. Una sorta di conditio sine qua non imposta da Palazzo Chigi. Chiaro che prima dell’Europeo si dovrà fare qualche prova generale. Le uniche occasioni restano dunque le due amichevoli degli Azzurri prima dell’Europeo il 28 maggio (ore 20.45), a Cagliari contro San Marino e il 4 giugno (ore 20.45) a Bologna contro la Repubblica Ceca. La Uefa, come noto, aveva imposto l’aut aut: o partite con il pubblico (il 25% della capienza dell’impianto) o si passa la mano a chi è in grado di garantire uno stadio con i tifosi. Al momento solo l’Inghilterra può assicurare le giuste garanzie. Le altre federazioni sono alle prese con l’incertezza. La Scozia ha dichiarato di poter aprire al 25%. Sì anche di Olanda e Spagna ma sempre con un occhio ai contagi. Per l’Irlanda del Nord, invece, impossibile dare garanzie.

© RIPRODUZIONE RISERVATA