Malagò: «Orgogliosi della vittoria
dell'italia, ci dà morale»

Malagò: «Orgogliosi della vittoria dell'italia, ci dà morale»
Lunedì 15 Ottobre 2018, 10:34 - Ultimo agg. 10:49
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«Oggi tutto il mondo del calcio sarà dal Presidente della Repubblica per i 120 anni della Federcalcio. È bellissimo che ci si arrivi con la vittoria di ieri che dà molto morale all'ambiente, alla squadra e di questo siamo orgogliosi». È il commento del presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ai microfoni di '24 Mattino-Morgana e Merlinò su Radio24 è tornato sul successo in Nations League dell'Italia che ieri sera ha vinto 1-0 in Polonia.

E sulla crescita dei giovani, Malagò aggiunge. «Quello che si può fare è incentivare i vivai italiani. Devo dire che la partita di ieri, nelle prospettive dell'Under 21, sono molto positive e importanti. Vedo una generazione di italiani che sta arrivando, però paghiamo sicuramente qualche anno di 'mancata lungimiranzà».

GRAVINA
«Finalmente adesso si procede a una nuova assemblea elettiva della Figc, c'è un candidato unico a cui non si può non augurare buon lavoro sotto ogni punto di vista. È indispensabile, se non fondamentale, come ho sostenuto in questi mesi, che se non proprio di tutti possa essere un presidente di tanti o tantissimi».
Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, parla così dell'appuntamento elettorale del prossimo 22 ottobre che ha come candidato unico per la presidenza della Federcalcio il n.1 della Lega Pro, Gabriele Gravina. «C'era stata una divisione sulle candidature quasi sempre a supporto di alcune componenti rispetto ad altre e questo, dal mio punto di vista, non era una buona cosa per il calcio. Ora ci sono le premesse e i presupposti, auguriamo a Gravina buon lavoro», prosegue il n.1 del Coni ospite di '24 Mattino-Morgana e Merlinò su Radio24. «È »indispensabile che la nuova Federazione crei e instauri un rapporto con la Lega di A in cui c'è già un presidente eletto all'unanimità. Così come la Lega non si deve isolare perché così non si va da nessuna parte. È chiaro che gli interessi sono contrapposti ma si deve lavorare assieme. Se si difende la singola componente e non si guarda al bene comune non si va da nessuna parte«, conclude Malagò.
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