Roma, Friedkin 25esimo presidente:
subito alla conquista del club

Friedkin
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di Ugo Trani
Martedì 18 Agosto 2020, 07:30 - Ultimo agg. 08:00
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Il closing alle ore 15,30 italiane (9,30 di Boston e 8,30 di Houston), con James Pallotta che, anticipando anche il suo erede Dan Friedkin, conferma la firma per il passaggio di proprietà: «È fatta». La Roma, dunque, cambia ufficialmente padrone. L’annuncio alle 18, con il comunicato a Borsa chiusa (il titolo è schizzato: + 14,87 per cento). La fumata bianca, davanti al notaio che ha preparato l’atto conclusivo, a meno di cento metri da Piazza di Spagna, in via due Macelli 66. Al lavoro di prima mattina e full immersion per quasi 40 persone, tra legali e dipendenti dell’ufficio DLA Piper. La vecchia proprietà rappresentata dagli avvocati dello studio Tonucci, la nuova dal team dello studio Chiomenti, compreso Giulio Napolitano, figlio di Giorgio, ex presidente della Repubblica. L’attuale dirgenza del club giallorsso rappresentata dal ceo Guido Fienga e dal vicepresidente esecutivo Mauro Baldissoni. Più Gianluca Cambereri, consigliere d’amministrazione, tra i primi a salire al 5° piano del palazzo nel centro storico della Capitale Procedura insomma rapida (con breve pausa pranzo), con i protagonisti collegati in conference call dagli States. Dal Massachusetts e dal Texas. E Ryan dall’Europa, cioè da Londra, dove domani avrà il primo vertice con Fienga. Decideranno le strategie finanziarie e prepareranno le operazioni di mercato. Subito si affronterà la questione del lancio dell’Opa e dell’aumento di capitale da ultimare. Ovviamente si discuterà anche del rafforzamento della squadra, soprattutto dello snellimento della rosa e della riduzione del monte ingaggi. E della situazione di Fonseca che avrà la chance di un’altra stagione. Ma rimane sotto esame. Possibili, dopo Pedro, altri 4 acquisti.

TIMBRO CAPITOLINO
Romulus ad Remus Investments LLC: eccola la nuova società che, con lo sbarco dei Friedkin, riporta la Roma al centro della Capitale. Il papà Dan sarà il 25° presidente della storia del club, il figlio Ryan si trasferirà a Roma dove ha già scelto casa e resterà sempre a contatto con la squadra e il management. La svolta, insomma, è nella presenza del nuovo proprietario proprio per non ripetere fatto da Pallotta che da più di 2 anni non è più tornato a Trigoria e non ha mai messo piede nella nuova sede in viale Tolstoj all’Eur. La continuità, come ha spiegato proprio Friedkin senior, è rappresentata dal ceo Fienga che ha la massima fiducia del texano. Il vicepresidente Baldissoni, invece, resta momentaneamente nel board, ma a ottobre dovrebbe uscirne per restare solo come consulente per il nuovo stadio. I Friedkin, anche per i contatti avuti già in inverno con alcuni amici romani, potrebbero richiamare Totti. Oggi non è però la priorità. Nemmeno di Francesco. 

AVVISO AGLI AZIONISTI
Questa la sintesi del comunicato stampa congiunto e mirato alla Borsa e all’Opa: «The Friedkin Group-TFG, AS Roma SPV LLC (il venditore) e AS Roma Spa (il Club) annunciano il perfezionamento dell’acquisizione, da parte di Romulus and Remus Investments LLC (l’acquirente) – una società costituita ai sensi delle leggi del Delaware e designata da TFG ai fini dell’acquisizione – di 544.468.535 azioni ordinarie del Club, rappresentative dell’86,6% del capitale, di cui una partecipazione diretta del 3,3% e una partecipazione indiretta dell’83,3% detenuta attraverso la NEEP Roma Holding Spa. In esecuzione del contratto preliminare sottoscritto in data 5 agosto, il corrispettivo per l’acquisizione pagato dall’acquirente è 63.414.047 di euro, corrispondente a un prezzo per azione pari a 0,1165 euro. L’Acquirente è tenuto a lanciare un’Offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulle rimanenti azioni ordinarie del Club, pari a 84.413.785 azioni ordinarie, rappresentative di circa il 13,4% del capitale sociale. Ciascun azionista aderente all’Opa riceverà un corrispettivo in contanti per ciascuna azione pari al prezzo di euro 0,1165 per azione». Ora il confronto si sposta in Piazza Affari, dove a quanto è dato capire c’è ben poca volontà di conferire all’Opa le azioni in circolazione a 0,1165 euro, visto che in Borsa si sono stabilizzate sopra 0,30 euro. 
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