Gasperini e il Napoli,
quegli strani “incroci”

Gasperini e il Napoli, quegli strani “incroci”
di Francesco De Luca
Venerdì 3 Dicembre 2021, 19:00
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Fresco di rinnovo con l'Atalanta fino al 2024, Giampiero Gasperini arriva domani allo stadio Diego Armando Maradona. Lui, quando era il cervello del Pescara, fu avversario del Pibe nei magnifici anni Ottanta. Da allenatore del Genoa, primavera 2007, festeggiò a Marassi il ritorno dei rossoblù e del Napoli in serie A. Quattro anni dopo si sentì molto vicino alla panchina azzurra perché De Laurentiis, infastidito dai contatti tra Mazzarri e la Juve, pensò di licenziare Walter e assumere Gasp. Poi i rapporti tra il presidente e il toscano tornarono buoni e la trattativa si concluse ancor prima di cominciare. 

Gasperini deve molto al Napoli, anzi a una parita contro gli azzurri, come ha ricordato Vittorio Feltri, giornalista e grande tifoso nerazzurro, nel libro “Atalanta la Dea che mi fa godere”. Appena arrivato a Bergamo (una piazza che gli era stata suggerita da Edy Reja, ex tecnico di Napoli e Atalanta), suscitò qualche malumore nella tifoseria e qualche perplessità nella società.

E così, alla vigilia della partita contro gli azzurri di Sarri il 2 ottobre 2016, Gasp incontrò il presidente Percassi e gli illustrò a cuore aperto il suo progetto: avanti con i giovani, la società è intenzionata a seguirmi? La risposta fu affermativa e la domenica uno di quei giovani, Petagna, firmò la vittoria dell'Atalanta sul lanciatissimo Napoli che si era appena separato da Higuain e stava per perdere, a causa di un grave infortunio, Milik, poi sostituito brillantemente da Mertens. 

Il feeling tra Gasperini e De Laurentiis, se vogliamo, non si è interrotto dieci e passa anni fa. Perché nella primavera 2019, con Ancelotti in panchina, il presidente fece un pensiero su Gasp perché già non convinto dei sistemi di Mister Champions, che delegava quasi tutto il lavoro quotidiano al figlio-assistente. La qualificazione Champions spinse il Napoli a non cambiare lo scenario, almeno fino a dicembre, quando Ancelotti - nonostante il passaggio del turno in coppa - venne licenziato e sostituito da Gattuso.

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