Genoa, cinque schiaffi dal Sassuolo:
per salvarsi deve battere il Verona

Genoa, cinque schiaffi dal Sassuolo: per salvarsi deve battere il Verona
di ​Vanni Zagnoli
Mercoledì 29 Luglio 2020, 21:48 - Ultimo agg. 22:10
4 Minuti di Lettura
Il Genoa è umiliato al Mapei, 5-0 a Reggio con il Sassuolo e non è ancora salvo. Lo era sino a 12’ dalla fine, al gol dell’ex Lapadula, si giocherà la permanenza domenica con il Verona degli ex, a partire da Juric, mentre il Lecce ospiterà il Parma. In caso di sconfitta del Grifone e pareggio dei salentini, il Genoa si salverebbe per i confronti diretti, probabilmente però avrà bisogno di vincere. 

Un anno dopo, il presidente Preziosi vive una nuova, probabile salvezza con meriti però inferiori agli avversari. Allora prese proprio Andreazzoli, dall’Empoli, salvo poi licenziarlo presto, stavolta spera nel miracolo l’ex Liverani, straordinario nel gioco offensivo quanto perforabile in difesa, nel Lecce delle due promozioni.

Il Sassuolo azzecca la prima cinquina stagionale, difende l’ottavo posto, vale oltre 8 milioni, raggiunge i 18 punti 12 gare, dalla ripresa del campionato. All’andata vinse il Genoa grazie a un paio di decisioni arbitrali favorevoli ma era già evidente la differenza di potenziale. La superiorità è di classe, di velocità, di idee e precisione.

Muldur è in panchina perchè acciaccato, la difesa neroverde non soffre tanto, concede un colpo di testa alto a Schone. Poi Jagiello si fa sorprendere dal passaggio filtrante di Berardi, Traorè però non inquadra la porta, nè serve Caputo al centro. 

De Zerbi chiede a Bourabia di fare attenzione a non farsi rubare palla, Locatelli arretra parecchio, quasi sulla linea dei difensori. Il Sassuolo aspetta il momento giusto per colpire, lo azzecca al 26’, con il traversone di Rogerio, Masiello non chiude sul controcross di Berardi e Traorè calcia libero, poichè Romero chiude su Caputo. Junior Traorè gioca sereno, nonostante la vicenda dell’età incerta, del padre finto con il quale si era ricongiunto a Barco, frazione di Bibbiano, nel Reggiano, arrivato da Abidjan, capitale della Costa d’Avorio. Rischia la squalifica, al pari di Amad Traorè, classe 2002, già a bersaglio con l’Atalanta, in A. 

La circolazione modenese palla a terra disorienta il Genoa, Biraschi lascia che Traorè si presenti solo davanti al portiere, la conclusione è centrale e Perin respinge. Il Grifone lascia la difesa a 4, passa a 3, la situazione migliorerà solo per un quarto d’ora della ripresa. 

Mentre Davide Nicola chiede attenzione di fronte ai tagli di Djuricic, Maresca ferma il gioco per un paio di minuti perchè ha sentito un insulto dalla panchina. “Ditemi chi è, sennò prendo provvedimenti io”. Il colpevole sembra Behrami, nega e allora viene espulso l’allenatore, come da regolamento. “Dai Maresca - lo pregano i rossoblù -, ci giochiamo la stagione”, ma non gli fanno cambiare idea.

Alla ripresa del gioco subiscono il raddoppio. Berardi si accentra e semina Masiello, che qui visse la straordinaria serata di Atalanta-Everton, in Europa league e invece vivrà la serata peggiore della sua seconda carriera, dopo la squalifica per le partite accomodate, con il Bari. L’ex Goldaniga è lontano e il sinistro a spiovere di Berardi è all’incrocio. Fanno 14 gol, la migliore stagione sul piano realizzativo fu al debutto in A, nel 2013-14. 

Masiello in fascia è in confusione, Berardi gli va ancora via, Caputo al centro manca il 20° gol. Il Genoa ha l’occasione di accorciare prima dell’intervallo, Marlon si lascia sfilare la palla in area piccola da Pandev, che sbaglia il retropassaggio: a 37 anni è titolare, ha rinnovato per la prossima stagione, sembra faccia a gara con l’ex rossoblù Palacio come longevità, l’argentino ha un anno in più. Cerca il colpo di classe alla ripresa, senza trovare la porta.

Ci sarebbe un rigorino per gli emiliani, Romero tocca Caputo, Maresca non fischia, neanche va a vedere il Var, che in genere poi punisce questi contatti. 

Il Genoa attacca con decisione, è entrato anche il terzo danese, Ankersen. Consigli è vigile, su Pandev, Criscito calcia fuori. Il Sassuolo pressa e cerca il terzo gol, con Caputo, più volte in fuorigioco. Lo trova sul rilancio sbagliato da Perin, Bourabia invita Berardi che allunga centralmente, Ciccio Caputo aggira Romero e infila: a quota 20 ha vinto la sua scommessa e potrà andare a cena con l’idolo Del Piero. 

Il vice allenatore Manuele Cacicia leva Pandev e il 34enne Schone, sul 3-0 del resto è andata. Masiello sbaglia ancora, Berardi recupera e lancia Raspadori, che conferma qualità da attaccante vero, trovando l’angolo, aveva già realizzato all’Olimpico con la Lazio. Il Genoa crolla, Haraslin sfugge a Goldaniga e Caputo fa doppietta. Perin evita la sesta rete, di Raspadori, mentre Favilli coglie la traversa, di sinistro, in serie A non ha mai segnato. Maresca dà persino 2’ di recupero.  

Magnanelli resta in panchina, resta a due partite delle 500 nel Sassuolo, coltiverà il suo record la prossima stagione. Nel distretto delle ceramiche hanno vissuto una serata da Atalanta. Con il pari con l’Udinese il Sassuolo sarà ottavo, solo Di Francesco fece meglio e fu Europa league, a scapito dal Milan. Che stavolta ha allungato, grazie all'ex Pioli.
















 
© RIPRODUZIONE RISERVATA