Inchiesta Juve, la difesa dei legali:
«Agito nel pieno rispetto delle leggi»

Il giorno dopo aver ricevuto i 16 avvisi di garanzia, il club bianconero ha risposto ritenendo di aver operato nel rispetto delle leggi in materia

Inchiesta Juve, la difesa dei legali della società: «Agito nel pieno rispetto delle leggi»
Inchiesta Juve, la difesa dei legali della società: «Agito nel pieno rispetto delle leggi»
di Alberto Mauro
Martedì 25 Ottobre 2022, 16:16 - Ultimo agg. 17:33
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La replica della Juventus non si è fatta attendere, e il giorno dopo aver ricevuto i 16 avvisi di garanzia il club bianconero risponde con un comunicato ufficiale. “Juventus Football Club S.p.A. rimane convinta, […] di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, in conformità agli applicabili principi contabili e relativi criteri di applicazione e in linea con la prassi internazionale della football industry. Le ipotesi accusatorie prospettate dalla Procura della Repubblica, in parte modificatesi rispetto alle originarie prospettazioni, fanno riferimento a presunti reati di falso nelle comunicazioni sociali, false comunicazioni rivolte al mercato, ostacolo all’esercizio delle autorità di pubblica vigilanza (Consob, nel caso di specie) e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti.

Sulla base delle sommarie informazioni a disposizione allo stato, i fatti oggetto del provvedimento attengono ai bilanci al 30/6/2019, 30/6/2020 e 30/6/2021 e sono relativi ad operazioni impropriamente dette di “scambio” di diritti alle prestazioni sportive di calciatori e ad accordi di riduzione ed integrazione dei compensi di personale tesserato conclusi negli esercizi 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022”.

Gli avvocati Maurizio Bellacosa, legale della Juventus e Davide Sangiorgio, legale del Presidente Andrea Agnelli, dichiarano che "il tema delle plusvalenze per operazioni di scambio è quello da cui è partita tutta l’indagine della Procura della Repubblica di Torino che si è conclusa ieri.

Ebbene, si tratta di un tema che oggi non registra alcuna novità, e rispetto al quale due sentenze della giustizia sportiva hanno già riconosciuto la piena regolarità contabile da parte della Società, che ha agito in piena coerenza con la prassi della football industry.  

Per quanto concerne gli accordi di riduzione e di integrazione degli stipendi, si tratta di iniziative di buon governo societario adottate nel contesto emergenziale della pandemia da Covid 19, che determinò la sospensione delle competizioni sportive calcistiche e la chiusura degli stadi. La Società, con comunicato del 28 marzo 2020, rese nota, in piena trasparenza al mercato e ai soci, una riduzione degli stipendi concordata con i calciatori, facendo presente che eventuali integrazioni dei compensi sarebbero state negoziate e corrisposte se e quando le competizioni sportive fossero riprese e gli stadi fossero stati riaperti.

Questa situazione eccezionale di emergenza e di incertezza si è protratta, come è noto, dalla stagione sportiva 2019/20 fino a tutta la stagione 2020/21, visto che soltanto nella primavera del 2022 gli stadi sono stati pienamente riaperti al pubblico. La Società ha pertanto contabilizzato le modifiche agli stipendi e le integrazioni dei compensi in coerenza con la loro progressiva definizione e nel rispetto della disciplina contabile di riferimento. Quanto alla generale contestazione di aver falsificato il bilancio e aver reso comunicazioni improprie al mercato, la Juventus e i suoi esponenti ritengono di aver operato nel rispetto delle leggi e dei principi tecnico-contabili in materia”.

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