Insigne e Immobile, orgoglio Italia:
è l'ultima occasione mondiale

Insigne e Immobile, orgoglio Italia: è l'ultima occasione mondiale
di Pino Taormina
Martedì 22 Marzo 2022, 07:00 - Ultimo agg. 23 Marzo, 16:43
3 Minuti di Lettura

«Noi non siamo napoletani», urlano le curve piene di veleno. Ha probabilmente ragione Fabio Cannavaro che, nell'intervista al Mattino, ha detto che «sono cose da stadio» ma intanto quei tifosi delle curve italiane si aggrappano proprio a tre napoletani, Gigi, Lorenzo e Ciro per inseguire la qualificazione ai campionati del Mondo. Jamme! Fratelli d'Italia: Donnarumma, Insigne e Immobile sono l'asse portante di una Nazionale che non può e non deve fallire questo traguardo. Sarebbe una nuova Corea del calcio italiano, dalle conseguenze imprevedibili. Lorenzo Insigne e Ciro Immobile sono quelli che si giocano più di tutti: sarebbe l'ultimo flop per quelli della loro generazione, che già in Brasile uscirono con le ossa rotte. Carta di identità alla mano, se l'Italia non va in Qatar dovrà esserci una rifondazione e per i due campioni napoletani non ci sarà più posto. Come per un bel po' degli azzurri attuali. Sarebbe la fine di un ciclo: motivo per cui Insigne e Immobile sono chiamati a dare ancora di più. Perché per loro è l'ultima possibilità di giocare un Mondiale. Gli eroi di Wembley, i campioni d'Europa sono a un bivio. Perché il calcio non ha memoria.

Jamme!! Lorenzo e Ciro sono amici per la pelle. I video che postano dal ritiro della Nazionale sono esilaranti e mostrano il feeling che c'è tra i due (con le famiglie trascorrono spesso le vacanze estive insieme). C'è un retroscena targato Rino Gattuso: l'ex tecnico azzurro aveva indicato un piano B nel caso non fosse riuscito nella primavera del 2020 l'assalto ad Osimhen. Il nome che Ringhio aveva indicato era proprio quello di Immobile. Chissà cosa avrebbero combinato Insigne e Immobile giocando insieme, visto che nell'anno di Zeman furono davvero fuochi di artificio. Cosa che in Nazionale non riesce a nessuno dei due: Ciro ha segnato solo 15 reti in 54 partite (agli Europei ha segnato a Turchia e Svizzera) e il principe dei gol del campionato italiano non segna con l'Italia dal 16 giugno scorso.

Insigne di gol ne ha fatti 10 in 53 apparizioni in azzurro. Insomma, poco. Compagni nel Pescara, poi sono venuti su assieme, passando anche per l'Under 21 (entrambi titolari con la Spagna nella finale dell'Europeo in Israele nel 2013) e poi l'avventura in Nazionale. Con il primo grande flop in Brasile che costò il posto di ct a quel gran signore di Prandelli. Pensavamo, allora, di aver toccato il fondo. Non sapevamo ancora cosa sarebbe successo 4 anni dopo quando in Svezia Immobile giocò titolare, al contrario di Insigne che entrò solo nel finale.

Video

Le gambe non possono tremare. Vero che Insigne non è al top e che appena dieci giorni fa a Verona è andato persino in panchina, ma queste sono notti che cancellano ogni cosa: la Macedonia del Nord che di certo, visto le magre figure rimediate con Bulgaria e Irlanda, non può essere considerata una pura formalità. Serve la spregiudicatezza di Ciro e Lorenzo nelle giornate di gloria in serie A: il superbomber che in Italia non ha rivali (che bestemmia soltanto pensare a Balotelli al suo posto) deve dare la scossa. E lo stesso deve fare Lorenzo che è rimasto al tiro a giro con il Belgio, uno dei gol più belli del 2021. Non si vive solo di ricordi. In questo caso per Ciro e Lorenzo il rischio è quello dei rimpianti: non aver mai giocato un Mondiale in carriera. In Brasile sono stati solo degli apprendisti, poi potevano essere protagonisti in Russia. Ora c'è l'ultima chiamata: quella del Qatar. Prendere o lasciare. Non sono solo due partite dei playoff: c'è qualcosa in più per questa generazione di talenti che il Mondiale lo hanno visto solo in tv. Jamme Ciro, Jamme Lorenzo. L'Italia vi aspetta! 

© RIPRODUZIONE RISERVATA