Inter, adesso si pensa alla Champions. Inzaghi: «Un traguardo che parte da lontano»

L'orgoglio del club: «Siamo sul gradino più alto»

Inter, adesso si pensa alla Champions. Inzaghi: «Un traguardo che parte da lontano»
di Salvatore Riggio
Lunedì 5 Giugno 2023, 14:49 - Ultimo agg. 6 Giugno, 16:17
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L’Inter si prepara alla finalissima di Champions a Istanbul. Avversario sarà il Manchester City: «Siamo sul gradino più alto del calcio europeo. Merito al nostro allenatore e alla nostra squadra e a tutte le componenti societarie. È la sesta volta nella storia del club che si raggiunge una finale di Champions. Questo traguardo ci mancava da 13 anni e siamo pronti a onorarlo nel migliore dei modi pur al cospetto di un avversario importante», l’introduzione di Beppe Marotta, ad dell’Inter, in occasione del Media Open Day. Poi parla Simone Inzaghi: «È stato un grandissimo viaggio iniziato lo scorso anno con le quattro partite disputate contro Real Madrid e Liverpool, che poi si sono giocate la finale. Quelle gare sono rimaste nei nostri pensieri», le parole del tecnico nerazzurro. Sul Manchester City: «Sto iniziando a pensare a loro. Sulle percentuali non sono bravissimo. Affrontiamo la squadra in questo momento più forte del mondo. Negli ultimi sei anni ha vinto cinque volte la Premier, il campionato più competitivo. Dovremo stare attenti a fare una gara da squadra. Hanno un allenatore che nel calcio moderno ha segnato un’epoca. Esiste un prima e un dopo Guardiola». E ancora: «Sicuramente è la più importante. Così come lo è per i miei giocatori. Anche per loro è la prima finale di Champions. Questa gara ci ripaga degli sforzi fatti durante l’anno. Abbiamo fatto grandi cose». E ancora si Guardiola: «In viaggio di nozze dopo il mio matrimonio in un albergo c’era una persona che faceva colazione al tavolo. Era il 2019 e quella persona era Guardiola. Se avessi preferito il Real Madrid? Sono due grandissime squadre, che in questi anni hanno dominato. Il City ha vinto due titoli? Anche noi». E sul suo pronostico sulla sfida tra i Citizens e i Blancos: «Me lo sentivo arrivasse in finale il City. Lo dissi a mia moglie e ai miei figli che avrebbe vinto largamente». Dzeko o Lukaku: questo è il dubbio: «Non ho ancora deciso. Così come non ho deciso a metà campo e in difesa. Ho la possibilità di scegliere ed è la migliore cosa per un allenatore. Che fino all’ultimo si porta dietro i dubbi. Che atmosfera mi aspetto? Troveremo uno stadio con tanta gente. Sarà bellissimo, non vediamo l’ora di arrivare. Saremo lì giovedì». Sugli avversari: «È una squadra con pochi punti deboli. Dovremo essere bravi a togliere loro un po’ di possesso palla. Se per loro la Champions è un’ossessione e pesa di più? Lo vedremo. Loro la stanno inseguendo da tanti anni. Noi ci siamo guadagnati la finale con merito, attraverso diversi ostacoli. Per ultimo il derby con il Milan». L’Inter dovrà restare compatta: «Quando eravamo in difficoltà, siamo stati bravissimi. Abbiamo disputato gare da grande Inter. Nella gara sarà fondamentale l’approccio. Loro partono sempre molto forti e noi sotto questo aspetto siamo sempre molto concentrati. Di cosa ho paura? Abbiamo tanto rispetto, stiamo pur sempre parlando di una partita di calcio. E siamo orgogliosi di giocarla. Inter gioca in maniera diversa rispetto al Manchester United. Ogni squadra ha una propria strategia. I Red Devils hanno disputato un buon match». Infine, su Haaland: «Il Manchester City è maestro nel possesso palla. Come detto, dovremo essere bravi. Ci saranno momenti nei quali dovremo soffrire insieme».

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