Covid, lady Inzaghi ricoverata allo Spallanzani: «Ho avuto paura»

Covid, lady Inzaghi ricoverata allo Spallanzani: «Ho avuto paura»
Covid, lady Inzaghi ricoverata allo Spallanzani: «Ho avuto paura»
di Alberto Abbate e Alessandro Angeloni
Sabato 10 Aprile 2021, 16:36 - Ultimo agg. 12 Aprile, 08:20
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Ricoverata perché la tosse era così forte da farle mancare l'aria. Attimi di paura a casa Inzaghi per la moglie Gaia, trasportata nel primo pomeriggio di ieri in ambulanza allo Spallanzani per una sospetta polmonite, con un bruciore allo sterno che si irradiava sino alla gola. L'imprenditrice 38enne romana, nonché first lady del tecnico bianoceleste, aveva contratto il Covid pochi giorni fa e aveva rivelato al Messaggero in un'intervista: «Per cinque giorni, io e il mio piccolo Andrea di 8 mesi ci siamo sottoposti a test risultando negativi, poi il 7 aprile col molecolare ho finalmente scoperto di essere positiva. Sto male, guai a considerarla una banale influenza». Ha contratto il virus tutta la famiglia, ma il marito Simone, i domestici e il primogenito Lorenzo sono asintomatici per fortuna. Ieri invece le condizioni di lady Inzaghi sono peggiorate e lo stesso allenatore, consultandosi con alcuni medici della Lazio, le ha suggerito di sottoporsi ad esami d'urgenza per scongiurare complicanze. Dall'ospedale assicurano che le condizioni non preoccupano, ma è comunque opportuno monitorarla.

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Paura De Rossi

E qualche ora d'ansia l'ha vissuta anche Daniele De Rossi, ricoverato da giovedì scorso allo Spallanzani.

Sta bene, come dichiarato dal direttore sanitario, il prof. Francesco Vaia: «Il suo decorso è buono, risponde alla terapia e la settimana prossima potrebbe anche essere dimesso e proseguire la terapia a domicilio». Ma, come detto, il timore è stata tanto, come ha raccontato lo stesso De Rossi agli amici in un audio: «Sono venuto perché avevo troppi sintomi che non andavano via, ho la polmonite interstiziale bilaterale, non a un livello gravissimo però ce l'ho. Non è uno stadio al limite, ma non è neanche un Covid da curare a casa». Nel vocale, al quale l'ex giallorosso ha aggiunto anche una foto in cui respira con la mascherina dell'ossigeno, e in cui si sentono diversi colpi di tosse, ha spiegato che nei giorni scorsi si è «alzato dalla sedia ma senza farlo in maniera troppo veloce, normale come sempre e ho avuto un mezzo mancamento. Sentivo tutto ovattato, ho barcollato e mi sono messo paura, ho chiesto di fare un controllo. Ho la polmonite interstiziale bilaterale, non a un livello gravissimo però ce l'ho, era meglio se non ce l'avevo. E mi hanno detto soprattutto che se non fossi venuto...».

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Cluster azzurro

Il contagio di De Rossi, attuale componente dello staff della Nazionale di Mancini, è stato riscontrato il 31 marzo a Vilnius, subito dopo la conclusione di Lituania-Italia, gara di qualificazione ai mondiali del Qatar del prossimo anno. L'ex capitano della Roma, dopo il tampone positivo, era tornato a Roma su un volo speciale (in aeroambulanza), insieme ad altri due componenti dello staff azzurro positivi. E' rimasto isolato nella sua casa davanti a Castel Sant'Angelo e, inizialmente, non ha sviluppato sintomi preoccupanti. Solo dopo avere eseguito la Tac all'ospedale San Camillo, ha deciso, su consiglio dei medici, di ricoverarsi allo Spallanzani, dov'è sotto osservazione costante a causa della polmonite, senza però che al momento le sue condizioni destino preoccupazioni. Resta da capire come il Coronavirus si sia diffuso all'interno del team della Nazionale. In totale sono otto i positivi tra i calciatori: Cragno, Sirigu (non ufficializzato dal Torino), Bonucci, Florenzi, Verratti, Pessina, Bernardeschi e Grifo. A questi si aggiungono sette componenti dello staff di Mancini (assente nelle tre partite di novembre, bloccato proprio dal Covid-19), più dirigenti e dipendenti della Figc. Addirittura venticinque, i contagiati.

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