«Italia-Argentina a Napoli,
questo era il sogno di Diego»

«Italia-Argentina a Napoli, questo era il sogno di Diego»
di Francesco De Luca
Venerdì 16 Luglio 2021, 06:30 - Ultimo agg. 18:41
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«La Federcalcio argentina è d’accordo e lo è anche la Fifa: sarebbe il giusto e doveroso tributo a Diego». Guillermo Tofoni, manager argentino, è il presidente di World Eleven, la società che da 15 anni organizza le amichevoli della Seleccion, e il responsabile del progetto della prima accademia calcistica tecnologica al mondo, quella promossa dalla Federazione di Buenos Aires. Segue con attenzione il progetto della sfida Italia-Argentina al “Maradona” di Napoli.

Tofoni, è un’idea realizzabile?
«C’è la volontà di Tapia, il presidente della Afa, e anche il parere favorevole della Fifa. Si dovrebbe soltanto decidere se rendere ufficiale questo evento, con l’assegnazione di una coppa, oltre a stabilire la data. Sarebbe un grande omaggio a Maradona e al calcio se si riuscisse a definire l’organizzazione di questa prestigiosa gara. D’altra parte, quella di far giocare l’Argentina a Napoli è un’idea che avevamo preso in considerazione quando Diego era in vita».

E quando?
«Ho avuto il privilegio di organizzare sessanta amichevoli della Seleccion argentina in questi anni e in particolare è stato un onore quando Maradona era il commissario tecnico dell’Argentina. Lui in panchina e Messi numero 10 in campo: un’esperienza unica, era un richiamo fortissimo, paragonabile a un concerto dei Beatles. Giocammo dovunque, prima del Mondiale del 2010: Scozia, Francia, Russia, Germania, Canada. Allora appunto vi era questa idea di organizzare una partita anche a Napoli, ma non si trovò una data utile prima del trasferimento della squadra in Sudafrica.

Al termine di quel Mondiale, Diego non era più il ct dell’Argentina e non se ne fece più niente. Il progetto resta affascinante, anche considerando il livello delle due nazionali: i campioni d’Europa e i vincitori della Copa America».

Dopo il trionfo al Maracanà nella finale contro la Seleçao, vi saranno affari d’oro per la Seleccion argentina.
«Accade dopo ogni vittoria di una competizione importante, in Europa come in Sudamerica. Si crea un processo virtuoso perché si ricevono più proposte e questo ha ovviamente un riflesso sul lato commerciale».

Come è nata l’idea di far diventare l’Argentina una nazionale globetrotter?
«Diciamo che le richieste non sono mai mancate, considerando la qualità dei nostri giocatori. Io ho cominciato questa attività nel 1994, quando organizzai una tournée proprio del Napoli e della Roma in Argentina con l’agente italiano Maurizio Peverali. La mia agenzia ha l’esclusiva delle partite amichevoli della Seleccion dal 2006, l’anno del Mondiale in Germania. E la prima gara la organizzamo in Campania, a Salerno, contro l’Angola. C’era già Messi, che non aveva ancora compiuto 19 anni».

La Federcalcio argentina, al passo con i tempi, ha recentemente promosso la prima accademia calcistica tecnologica al mondo.
«La Afa, sotto la presidenza di Tapia, sta proponendo nuovi modelli, come le accademie della nazionale per ragazzi dai 6 ai 18 anni. Si tratta di un progetto in cui, per la prima volta, viene applicata la tecnologia: un sistema approvato da Microsoft con una App speciale per bambini insieme a una piattaforma e-learning in modo che possano continuare a imparare attraverso i loro cellulari. Sono previste circa 200 accademie in tutto il mondo. Vi è stata l’inaugurazione della sede di Dubai e ci sono accordi in circa 50 Paesi. Sarebbe senz’altro straordinario aprire un centro a Napoli».

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