Italia, ripescaggio mondiale:
wild card a discrezione della Fifa

Italia, ripescaggio mondiale: wild card a discrezione della Fifa
Giovedì 31 Marzo 2022, 07:00 - Ultimo agg. 1 Aprile, 11:11
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«Apriremo una inchiesta, il mancato ingresso delle donne è una decisione che non è stata presa con la Federazione iraniana». Tremano a Teheran (e sognano in Italia) perché la Fifa ha lasciato intendere che questa volta non farà sconti. «Stiamo ascoltando notizie preoccupanti dalla Fifa e dalla Confederazione calcistica asiatica», ha scritto su Twitter il membro del consiglio della Federcalcio iraniana, Mehrdad Seradschi. Sì, Gianni Infantino minaccia di sospendere la federazione iraniana dopo che a 2mila tifose è stato impedito di assistere alla gara con il Libano spruzzando dello spray al peperoncino proprio per non farle entrare nello stadio. Sospendere vuol dire, dunque, escludere l'Iran dai Mondiali. A quel punto l'Italia sarebbe la prima nella lista dei ripescaggi che sono a discrezione della Fifa (chiaro che la wild card eventuale andrebbe alla Nazionale campione del mondo per ben 4 volte). 

La Federcalcio iraniana, preoccupatissima, sottolinea i problemi con la vendita dei biglietti, iniziata in ritardo a causa delle misure sul Coronavirus, e la presenza di biglietti falsi. Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha ordinato un'indagine. La partita di qualificazione tra Iran e Libano si è svolta nella santa città sciita di Maschad a nord del Paese. E non a Teheran dove da tempo le donne sono ammesse - sia pure in settori riservati - ad assistere alle partite. Sarebbe stata una decisione delle religiosissime forze dell'ordine locali a ignorare il via libera del governo all'ingresso delle donne nel settore a loro riservato. E quando si è sollevata la protesta, sono stati usati degli spray irritanti (e i video mostrano donne in lacrime in ginocchio all'esterno dello stadio). Insomma, uno di quegli episodi di discriminazione che per la Fifa sono intolleranti. Peraltro l'Iran è da tempo sotto osservazione. Già nel 2018 era arrivato da Infantino il primo avvertimento. E la svolta è avvenuta grazie alle pressioni della Fifa sul governo iraniano, dopo la tragica morte di una tifosa a settembre 2019 (il suicidio della ragazza blu che si diede fuoco dopo essere stata arrestata perché pur di entrare in uno stadio si era travestita da uomo). E così il 10 ottobre 2019, per la gara di qualificazione con la Cambogia, 3500 donne furono fatte entrare, sia pure selezionate tra famiglie scelte. Era dal 1979, anno della rivoluzione islamica, che alla donne era vietato di vedere le partite negli stadi. Ora il passo indietro e l'Iran rischia - seriamente - l'esclusione dai Mondiali 2022, dove si è classificato come secondo nel gruppo A delle qualificazioni asiatiche. Il governatore Mohsen Davari ha chiesto scusa per l'accaduto e il ministero dell'Interno ha aperto una indagine. L'Italia incrocia le dita. Balotelli, intanto, non spegne le polemiche: «Io un gol comunque alla Macedonia del Nord lo avrei fatto». Chi rischia sanzioni durissime è la Nigeria di Osimhen: durante l'invasione di campo e i violenti scontri che hanno visto protagonisti i tifosi è morto un medico della Fifa, Joseph Kabungo, che avrebbe dovuto svolgere i controlli antidoping. 

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