Juve, inchiesta Consob
su acquisti e plusvalenze

Juve, inchiesta Consob su acquisti e plusvalenze
di Pino Taormina
Mercoledì 29 Settembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 16:47
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L'Uefa non molla (anche se incassa quella che pare a tutti gli effetti come una sconfitta), la Procura di Perugia neppure e ora pure la Consob: alla fine, la classifica che piange è forse il minore dei pensieri per la Juventus. In fondo, Allegri può pur sempre recuperare e oggi, meno male, c'è la sfida al Chelsea che sposta i pensieri sul terreno di gioco. E tutto il mondo attorno che pare abbia dichiarato guerra al club della famiglia Agnelli. Perché la battaglia giuridica per la Superlega si fa sempre più violenta e proprio in queste ore è arrivata da parte dell'Uefa la richiesta di ricusazione del giudice del tribunale di Madrid a cui Juventus, Real Madrid e Barcellona si sono rivolte dopo lo stop al progetto. La richiesta di ricusazione è per significative irregolarità nel procedimento, compresi tempi con i quali ha rigettato il ricorso Uefa di quasi 1600 pagine: ovvero meno di 24 ore. Nonostante le perplessità, la Uefa, ieri, ha dato esecuzione alla diffida di Madrid e ha proceduto ad annullare (per il momento) i procedimenti disciplinari contro Real Madrid, Barcellona e Juventus e anche tutte le altre sanzioni che erano state fissate per gli altri nove club che avevano dato vita al progetto (15 milioni di multa e il 5 per cento dei proventi Uefa della prossima stagione). Sembra un colpo di spugna, una vittoria per i club secessionisti. Ma è chiaro che è solo uno stallo in attesa che la Corte di giustizia europea di Lussemburgo prenda una decisione: una sentenza, quella, che sarà vincolante per tutti. Ma che prima del 2023 non arriverà. La Corte Ue ha intanto nominato il giudice e l'avvocato generale. Entro il 18 ottobre le memorie di tutte le parti, poi via al procedimento in Lussemburgo. Ma l'impressione che il braccio di ferro andrà ancora avanti: il punto è che la Uefa ha mostrato debolezza quando non ha preso la decisione di estromettere i tre club che hanno deciso di non arrendersi e di andare avanti con il loro progetto Superlega dalla Champions League. Il Napoli avrebbe dovuto prendere il posto della Juventus. Nella relazione di bilancio, questo rischio di esclusione è persino contemplato. 

La relazione finanziaria annuale al 30 giugno 2021 pubblicata dalla Juventus ha fatto emergere che è in corso una verifica da parte della Commissione nazionale per le società e la Borsa per far luce su una serie di operazioni d calciomercato del club bianconero. Sotto la lente d'ingrandimento della Consob gli oltre 43 milioni di euro di ricavi da gestione dei diritti dei calciatori, suddivisi in quasi 30 milioni di euro di plusvalenze, oltre 6 milioni di euro da ricavi per prestiti e altri ricavi sempre per circa 6 milioni di euro.

In pratica, nel mirino le plusvalenze della stagione 2020/21. Che, in particolare, sono state quelle derivanti dalla cessione dei calciatori Portanova e Petrelli al Genoa e dal trasferimento di Tongya al Marsiglia. In totale, le plusvalenze nel bilancio chiuso al 30 giugno, sono 49,75 milioni.

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Per la procura di Perugia e per il procuratore Raffaele Cantone che coordina le indagini sul caso Suarez è come aver messo a segno un gol. Non decisivo, ma pur sempre un gol. È stata disposta una perizia per trascrivere tutte le intercettazioni telefoniche e ambientali dell'indagine del cosiddetto esame farsa per la conoscenza dell'italiano sostenuto dall'attaccante uruguaiano all'Università per Stranieri di Perugia. Una decisione presa ieri dal gip Natalia Giubilei nell'ambito dell'udienza preliminare che ha preso il via nel capoluogo umbro. Una udienza tecnica. Sono proprio le intercettazioni («bambino porta cocumella» o «io parlare con mia moglie») che hanno portato alla ribalta il caso. Indagata non è la Juventus. Ed è bene sottolinearlo. Né suo dirigenti, né suoi tesserati. Indagato è l'avvocato della Juventus Maria Turco. Nella richiesta di rinvio a giudizio, i pubblici ministeri, coordinati dal procuratore Raffaele Cantone, hanno ribadito che l'avvocato Turco, legale incaricato dalla società piemontese, fu concorrente morale e istigatrice in relazione al reato di falsità ideologica.

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