Intrigo Lazio-Juventus,
Inzaghi nel mirino di Paratici

Simone Inzaghi
Simone Inzaghi
di Emiliano Bernardini
Domenica 19 Maggio 2019, 07:30 - Ultimo agg. 15:56
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Simone Inzaghi piace alla Juventus e questa non è una novità. Ma da qui a dire che sarà il prossimo allenatore bianconero ce ne passa. Sul taccuino dei dirigenti juventini ci è finito un paio d’anni fa. Dopa la sua prima stagione sulla panchina dei grandi. Già ai tempi della Primavera Inzaghi era stato notato dagli occhi sempre vigili della Vecchia Signora. All’epoca però si disse che bisognava vedere come sarebbe maturato. Lo ha fatto bene. D’altronde una Supercoppa, strappata proprio alla Juve di Allegri, e una Coppa Italia sono un palmares di tutto rispetto nell’attuale serie A fagocitata dalla fame dei bianconeri. Il presidente della Lazio, Lotito sa benissimo di avere sulla sua panchina uno dei migliori allenatori italiani in circolazione. Sa anche bene che da tempo in tanti gli fanno la corte. Lo scorso anno, in estate, il numero uno del Napoli, De Laurentiis lo aveva incontrato per capire la sua disponibilità. Ora riecco di nuovo la Juve degli amici/estimatori Paratici e Giraudo (Andrea Agnelli è il suo figlioccio). Leggermente meno all’ex compagno di squadra e attuale vice presidente bianconero, Nedved. Al momento però non è arrivata nessuna telefonata da Torino. Alla Continassa di nomi ne girano tantissimi. La sensazione è che Agnelli abbia già l’asso nella manica. Avrà il volto di Inzaghi? Difficile. Attenzione perché c’è anche il Milan a cui piace. Lotito conosce bene le regole dell’attrazione: impossibile resistere ai campioni d’Italia. Ecco perché ha voluto mettere le mani avanti: «Non ho mai pensato a un addio. Se chiedesse di andare alla Juventus? Mi addolorerebbe perché non avrebbe capito il rapporto da me instaurato nei suoi confronti». Della serie io sono pronto a rinnovagli il contratto, se vuole andare via è una sua scelta. Inzaghi si ritrova con in mano un coltello ma con due lame. 
NESSUNA TELEFONATA
Di certo se decidesse di lasciare i tifosi della Lazio non la prenderebbero bene. Vedono in lui quel leader che da tempo mancava alla squadra. Ha riportato entusiasmo e trofei. Ma allo stesso tempo un corteggiamento così forte non deve per forza voler dire addio ma potrebbe essere usato per far ingelosire Lotito. Dopo tre anni è giunto il momento di guardare più in alto. La domanda che da giorni rimbomba nella testa di Simone è questa: «E’ possibile farlo alla Lazio?». Ecco perché nell’incontro che si svolgerà a metà settimana il tecnico laziale ha le idee molto chiare sulle richieste da fare al suo presidente. Inzaghi chiederà una squadra più forte per andare in Champions e per puntare con convinzione all’Europa League. Sibillina la frase pronunciata dopo il successo in Coppa Italia: «Le cose non sono così scontate come si credono». Tradotto: io voglio restare alla Lazio ma ho bisogno di alcune assicurazioni dal mercato che in questa stagione sono mancate. 
RIVOLUZIONE
Lotito è pronto ad una rivoluzione in estate. Qualcosa si è già visto con l’introduzione di figure come l’ex questore D’Angelo per la sicurezza e la Nastri come responsabile dell’area business. Il presidente ha in mente di cambiare anche l’area medica soprattutto alcuni fisioterapisti che non hanno convinto. Anche di questo ne discuterà con Inzaghi. Ci sarà l’introduzione anche di altre figure. E se alla fine, ipotesi remota, Simone dovesse andare via? L’identikit è pronto: tecnico emergente, con personalità e che sappia valorizzare i giovani. Il nome, spuntato già qualche tempo fa, è quello di De Zerbi. Occhio anche a Mihajlovic. E Nesta? Per lui non è ancora il tempo giusto.
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