Juventus, la svolta di Allegri:
«Dobbiamo vincere senza ansia»

Juventus, la svolta di Allegri in Champions: «Dobbiamo vincere senza ansia, Milik in panchina. A Higuain posso dire solo grazie»
Juventus, la svolta di Allegri in Champions: «Dobbiamo vincere senza ansia, Milik in panchina. A Higuain posso dire solo grazie»
di Alberto Mauro
Martedì 4 Ottobre 2022, 16:10 - Ultimo agg. 5 Ottobre, 10:05
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È già un dentro fuori in Champions per la Juventus che dopo due sconfitte nelle prime due partite deve vincere nel doppio confronto contro il Maccabi, per continuare a sperare negli ottavi. Allegri è apparentemente sereno, un po’ perché in carriera non ha mai mancato l’appuntamento con la fase ad eliminazione diretta, e un po’ perché contro il Bologna si è vista finalmente un’altra Juve. Con idee chiare, zero rischi e un attacco di alto livello. Contro il Maccabi Milik partirà dalla panchina per affaticamento, ma Vlahovic è pronto a trascinare la Juve. «Non son mai partito così male in Champions, ma al primo anno abbiamo rischiato di essere eliminati in casa dall’ Olympiacos. Ma alla fine mi sono sempre qualificato. Finché la matematica non ci condanna lavoriamo per passare il turno. Dobbiamo vincere, ma non vuol dire andare in campo e avere ansia o fretta: le partite sono lunghe. In Champions dobbiamo ripartire da una vittoria e speriamo sia domani sera. bisogna giocare una partita normale, mettersi al servizio della squadra. A nessuno è stato chiesto di vincere da solo ma fare una partita di squadra, con compattezza.

Il Maccabi ha una rosa importante, è ben organizzata, serve una partita di ottimo livello».

La Juve si giocherà al qualificazione con Benfica o Psg. «Nel calcio non si sa mai. Bisogna lavorare su noi stessi, è inutile pensare al Benfica se non battiamo il Maccabi tra andata e ritorno. Domani è la partita più importante della Champions perché dopo due gare abbiamo 0 punti. Non si sa se è la partita più importante. È la più importante del momento». L’ultimo messaggio per Gonzalo Higuain: «Ieri ha dato l’addio al calcio. Ho passato anni meravigliosi insieme a lui, vederlo giocare era un piacere. Gli faccio l’in bocca al lupo per la sua seconda vita. Gli dico grazie, anche per gli amanti dei gesti tecnici dei giocatori. Ha deliziato tutti in campo».

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