Juventus penalizzata, Marco Di Lello: «Sentenza robusta, il Napoli non deve temere nulla»

L'ex procuratore della Figc analizza le motivazioni

Juventus penalizzata
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di Pino Taormina
Lunedì 30 Gennaio 2023, 18:28 - Ultimo agg. 23:01
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Trentasei pagine sono servite alla Corte federale d'appello della Federcalcio per spiegare per le motivazioni della sentenza che hanno inflitto il-15 alla Juventus sul caso plusvalenze, prosciogliendo invece tutti gli altri club coinvolti. Una decisione che troverà l'opposizione della società bianconera al Collegio di Garanzia presso il Coni, nonostante la sentenza «appaia decisamente robusta e ben motivata», spiega Marco Di Lello, ex procuratore della Figc. «La sentenza della Corte federale di Appello, aiuta a comprendere le ragioni di una così grave penalizzazione della Juventus e l’assenza di rischi fondati per i tifosi del Napoli. In premessa si chiarisce che la Procura Figc ha escluso dal ricorso la società SSC Napoli e la società AC Chievo Verona Srl, e i rispettivi dirigenti, per l’integrale assenza di operazioni di scambio dirette con la FC Juventus S.p.A. In sede di motivazione la Corte sottolinea come sia indiscutibile che il nuovo quadro fattuale, dimostrato dalle numerose dichiarazioni (derivanti dalle intercettazioni), dai documenti e dai manoscritti di provenienza interna alla FC Juventus S.p.A. e che hanno tutti una “natura essenzialmente confessoria”… tale da indurre la Corte stessa a dirsi colpita dalla pervasività ad ogni livello della consapevolezza della artificiosità del modus operandi della società stessa, arrivando a definire inquietante il “Libro Nero di FP” (cioè Fabio Paratici) classificato come un normale “appunto” di lavoro dalla Juventus, e dall’ intercettazione tra Andrea Agnelli e Maurizio Arrivabene: “… è tutta la merda che sta sotto che non si può dire”».

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Di Lello legge attentamente le motivazioni: «Il materiale raccolto dalla Procura di Torino induce dunque la Corte a ritenere sussistente, in capo alla FC Juventus S.p.A.

un canone di comportamento sistematico e non isolato, che giungeva a programmare sistematicamente la realizzazione di plusvalenze prescindendo dall’individuazione stessa del soggetto da scambiare... In sostanza la Corte FIGC sanziona la Juventus per la particolare gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione, della stessa intensità e diffusione di consapevolezza e della rilevanza per la sola FC Juventus S.p.A. dei principi contabili internazionali indicati dalla Consob, che non trovano invece applicazione (nei medesimi termini) per le società italiane non quotate. Di Lello spiega anche perché la Juventus viene sanzionata e non anche le altre società.« Leggendo le 36 pagine di motivazione si comprendoni i tre pilastri di tale decisione: la prima, che non può esservi alcuna sistematicità da contestare in una singola operazione … la seconda, che il sospetto non è sufficiente a determinare una condanna… attesa l’assenza, dal lato delle (altre) società, di evidenze documentali in grado di offrire ed infine la terza, e cioè che la rilevanza per la sola FC Juventus S.p.A. dei principi contabili internazionali indicati dalla Consob, che non trovano invece applicazione (nei medesimi termini) per le società italiane non quotate».

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