L'impianto accusatorio sportivo contro la Juventus sul caso plusvalenze resta solido. Dopo appena 18 giorni dal 20 aprile, data del dispositivo emesso dal Collegio di Garanzia presso il Coni, arrivano anche le motivazioni della sentenza con cui è stato parzialmente accolto il ricorso della Juventus e momentanemente tolta la penalizzazione di 15 punti in classifica, demandando alla Corte federale d'Appello (in nuova composizione, in teoria entro il 25 maggio col rito abbreviato) una rimodulazione della sanzione.
Le motivazioni del Collegio di Garanzia del Coni
Ecco spiegato l'unico motivo: «La Corte di merito non ha fornito adeguato supporto motivazionale in ordine al profilo della acclarata responsabilità degli amministratori senza deleghe, affermando – invero apoditticamente – che “il consiglio di amministrazione nel suo complesso ha condiviso, o quanto meno sopportato, la violazione dei principi sportivi” oggetto dell’iniziale deferimento della Procura Federale.
Juventus, ipotesi 9 punti di penalizzazione
E quindi la pena va rideterminata (si potrebbe tornare ai -9 richiesti da Chiné, non a caso viene citata la Procura Federale) «essendosi la Corte limitata ad affermare – in via del tutto generica – di essersi riferita alle intercettazioni poste alla base della sentenza impugnata, pur connotate da gravi ed evidenti criticità, ma senza indicare in realtà le ragioni dell’affermato coinvolgimento effettivo e concreto dei soggetti incaricati della gestione societaria della Juventus F.C. S.p.A. nelle operazioni sportive di compravendita di calciatori che hanno generato le più volte citate plusvalenze». Si arriverà a un giudizione della nuova Corte federale d'Appello entro la fine del campionato.
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