Kokorin, un bad boy alla corte della Viola

Kokorin, un bad boy alla corte della Viola
di Eleonora Trotta
Venerdì 22 Gennaio 2021, 07:30
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Aggressioni, party proibiti, fughe, pistole. Non è un curriculum strappato a un casellario giudiziario. Sono frammenti scabrosi dentro la vita di Aleksandr Kokorin, talento indiscutibile almeno quanto le sue mattane, e prossimo attaccante della Fiorentina. A 29 anni ne ha combinate parecchie e sono stati gli eccessi extracampo a portarlo sui tabloid. Ma sulla sua bravura con il pallone non si discute. Possono garantire due signori del calcio italiano di cui fidarsi: Fabio Capello che lo ha allenato con la Russia e Roberto Mancini che lo ha avuto allo Zenit, tra il 2017 e il 2018. Ed è stato proprio il figlio dell’attuale ct azzurro, Andrea che lavora nello scouting della società viola, a segnalarlo.

CLASSE E KOKORINATE
Un talento da coccolare per le sue spiccate qualità individuali: dribbling secco, ottimo controllo di palla e forza nei colpi di testa. Un calciatore completo quindi, abile sia come centravanti sia nel ruolo di esterno d’attacco. La Fiorentina lo ha preso dopo un lungo e tenace inseguimento. Le chiamano kokorinate. E, certo, rispetto alle cassanate che abbiamo vissuto da queste parti, il talento di Bari Vecchia che ha vestito le maglie di Roma, Inter e Milan sembra un’educanda rispetto al rude Aleksandr. E non accostatelo nemmeno a Edmundo, che pure Firenze ha conosciuto, comprese le sue intemperanze. La Viola ha deciso di portare a casa il calciatore forse più insofferente verso le regole della vita civile. Nel 2014, i tabloid lo pizzicarono in compagnia di alcune spogliarelliste. Due anni dopo, tornò sulle copertine dei giornali per un’aggressione in una discoteca di Montecarlo.

Nel 2017 pubblicò addirittura una storia su Instagram mentre sparava dei colpi di pistola per festeggiare il matrimonio di un suo amico. Lo stesso anno fu escluso dalla Confederations Cup per aver imitato sui social il ct Cherchesov. Nulla in confronto a quello che accadde nel 2018 quando, ai tempi dello Zenit, venne arrestato a seguito di un’aggressione violentissima a un funzionario del ministero russo. Ubriaco, Kokorin prese a calci e pugni Denis Pak lanciandogli contro anche una sedia e provocandogli delle lesioni personali. La condanna fu ovviamente molto severa, con il calciatore russo che scontò quasi un anno di carcere. Lo Zenit decise così di mandarlo in prestito a Sochi dove, con 7 gol in 10 partite, Kokorin ha dimostrato di essere ancora un calciatore di talento. Quasi un ex bad boy. 

IDOLO TOTTI
La storia recente del calciomercato lo ricorda soprattutto per i riferimenti al suo idolo indiscusso: Francesco Totti. L’attaccante russo non ha mai celato simpatie giallorosse: «Mi piacerebbe giocare nel vostro Paese. Totti è un calciatore fantastico. Da lui mi sono fatto dare anche un paio di maglie» raccontò in una recente intervista quando il suo nome era stato accostato proprio alla Roma. La segnalazione di Capello all’epoca però non bastò. Kokorin alla fine firmò un contratto importante con lo Spartak Mosca. Ora, la Fiorentina. Con un investimento di 4,5 milioni i Viola dimostrano di preferire i numeri del campo a quelli della cronaca.

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