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«Certamente una soluzione condivisa e uguale per tutti sarebbe l'opzione migliore perché vedrebbe una presa di coscienza da parte di tutte le componenti - aggiunge Grassani ai microfoni di "Radio Anch'io lo Sport" su Radio1 Rai-. Un ridimensionamento è davanti agli occhi di tutti. Quanto accaduto rende lo sport un'imbarcazione in alto mare che ha perso rotta, timone e timoniere. Per arrivare in acque sicure un completo ridimensionamento e una riscrittura dello sport professionistico sono passaggi obbligati. Sicuramente la Lega Serie A con 20 club è il motore trainante non solo del calcio ma di tutto lo sport. Prima di ripartire bisognerà rivedere non solo gli stipendi ma anche il modo di pensare del calcio futuro.
Quanto accaduto non dico ci riporterà all'epoca romantica in cui i calciatori andavano a piedi ad allenarsi, ma ha posto un problema. Il calcio stava vivendo un momento di dipendenza dai diritti tv e si stava parlando di un mondo scollegato rispetto al resto».