La Lazio è appesa all'ultimo sogno

La Lazio è appesa all'ultimo sogno
di Emiliano Bernardini
Sabato 15 Maggio 2021, 07:30 - Ultimo agg. 17:44
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Vincere per continuare a sognare. Per sperare. Per avere un credito in più da spendere quando, finalmente, Inzaghi e Lotito si siederanno uno di fronte all’altro mettendo la parola fine alla questione rinnovo. Vincere per rimarcate il primato cittadino dopo il 3-0 dell’andata. Diciamolo chiaramente, centrare la Champions, a questo punto, vorrebbe dire che lì davanti qualcuno si è suicidato. Battere la Roma significa comunque arrivare all’ultima giornata con ancora il brivido di potercela fare. E allora non resta che il derby come ultima nota da suonare. Vietato steccare. Perché è chiaro che l’obiettivo stagionale è stato fallito. Sì, l’ottimo cammino in Champions è qualcosa da consegnare alle statistiche perché se poi manca la continuità nella crescita tutto diventa relativo. Ed è chiaro che la Lazio il prossimo anno dovrà cominciare un nuovo ciclo. Con o senza Inzaghi.

«A Mourinho penserò tra 10 giorni» ha sottolineato il tecnico. Non certo una data casuale. E’ il giorno in cui si decide il domani biancoceleste. E una vittoria al derby potrebbe essere un credito in più da spendere anche perché senza la Champions non sarà certo un mercato da fuochi d’artificio. «Il palmares di Mourinho parla chiaro, sarà un valore aggiunto per la Roma» ha rimarcato Simone ben consapevole che la prossima stagione servirà qualcosa in più. Magari quello che non si è fatto quest’anno.

La stagione del ritorno nell’Europa che conta dopo 13 anni. Servivano altri investimenti. Altri valori. E invece ancora una volta si è persa l’occasione. 

MENTALITÀ VINCENTE

Ecco che allora che torna quel concetto di mentalità che Immobile ha esternato candidamente dopo la partita contro il Parma. Un messaggio chiaro ai compagni ma anche alla società perché per lottare ogni anno in Champions servono acquisti di un altro tenore. «Ha detto parole giustissime» ha tenuto a specificare Inzaghi che anzi ha rincarato la dose: «I ragazzi sono stati bravissimi, ma vedendo l’andata qualche rammarico c’è». Già, proprio quando coppa e campionato bruciavano in fretta energie fisiche e mentali e dalla panchina era difficile trovare aiuto. E viene quasi normale per lui citare, come ricordo più bello di un derby, la vittoria per 2-1 nell’anno dello scudetto. A proposito giovedì è stato l’anniversario del tricolore del 1974, ieri i 21 anni di quello del 2000. La vittoria oggi sarebbe il perfetto epilogo. 

LOTITO E IMMOBILE DAL PAPA

Il derby come espiazione dei peccati. Dal profano al sacro. Ieri, proprio come avvenne all’andata, il presidente Lotito e Immobile sono stati ricevuti da Papa Francesco in occasione della prima edizione degli “Stati Generali della Natalità”. E oggi la squadra all’arrivo all’Olimpico troverà i tifosi laziali. Gli Ultras della Lazio tramite un comunicato che circola sui social hanno dato appuntamento a tutti a Ponte Milvio per colorare di biancoceleste la piazza di fronte lo Stadio Olimpico prima del derby. Un assembramento d’amore. 

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