Lazio, Inzaghi non si fida:
«Juve in crisi? Vince da otto anni...»

Lazio, Inzaghi non si fida: «Juve in crisi? Vince da otto anni...»
di Valerio Cassetta
Venerdì 6 Dicembre 2019, 15:29 - Ultimo agg. 20:14
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Non crede ad una Juventus in crisi, Simone Inzaghi. Il tecnico della Lazio alla vigilia del match con i bianconeri all’Olimpico fa il punto della situazione in conferenza stampa nel centro sportivo di Formello:

 
Strategia. «Dovremo fare una gara importante ed essere concentrati. La Juventus è una grandissima squadra, hanno campioni che possono risolverla da un momento all’altro».

Avversari. «Juve in crisi? Affrontiamo una squadra che ha vinto gli ultimi otto scudetti ed è l'unica imbattuta in Europa, saranno arrabbiati per l'ultimo mezzo passo falso. Non dimentichiamoci che la Juve sarebbe prima senza problemi, se non avesse  trovato una grande Inter che sta tenendo il passo».  

Atmosfera. «Olimpico pieno? Fa piacere, sappiamo che troveremo uno stadio pieno di entusiasmo, vogliamo fare una grande gara. Cercheremo di portarci dietro la gente, metteremo tutte le energie in campo. La partita sarà difficilissima, l'abbiamo giocata tante volte in questi anni, due le abbiamo perse quando non avremmo meritato per quanto visto all’Olimpico». 

Salto di qualità. «Sarà una gara importantissima, sicuramente la squadra più forte d’Italia, la Juventus, affronta la più in forma, la Lazio. Sarà una bellissima sfida, saranno decisivi gli episodi. Dobbiamo farli girare dalla nostra parte».

Esito positivo. «Dobbiamo cercare equilibrio, ricordate cosa si diceva 30 giorni fa di questa squadra… Ci vuole equilibrio, io sono da tanti anni nel calcio, in un attimo si passa dalla stelle alle stalle, ma c'è entusiasmo, normale con una Lazio così in forma e così in alto in classifica». 

Mercato. «Io accostato alla Juventus? Normale che faccia piacere sentire questo. In quel momento, dopo la vittoria in Coppa Italia, dovevo riflettere. Non ho parlato con nessuno, dovevo essere convinto di riniziare nel migliore dei modi. Nella mia mente c'era solo la Lazio».

Sfida scudetto. «Penso che sia un motivo di orgoglio, dobbiamo sapere che nel calcio è un attimo, si cambiano opinioni e giudizi in cinque partite. Lo abbiamo già pagato sulla nostra pelle. Siamo contenti di essere in alto, ma sappiamo di dover essere concentrati». 

Tattica. «Dovremo fare una partita attenta, la Juventus ha grandissimi campioni che possono risolverla da un momento all'altro. Dobbiamo avere una buona gestione della palla, con loro non sarà semplice. Dovremo cercare di controllare il match, così siamo cresciuti negli anni. Con la Juve sarà sicuramente più complicato».

Marcature. «Pjanic? Sicuramente è un grandissimo campione. Un osservato speciale come tutti gli altri. Un giocatore che negli ultimi tre anni ha avuto un miglioramento grandissimo, è un top player come Chiellini e Ronaldo, tre giocatori imprescindibili per la Juve. Pjanic dovremo cercare di limitarlo, ma non ci snatureremo. Faremo il massimo per far sì che Pjanic sarà osservato dai nostri giocatori». 

Il gioco di Sarri. «Ho visto tante partite della Juve, si comincia a intravedere il lavoro di Sarri, gli altri anni con Allegri la squadra ha fatto benissimo e ha sempre vinto. Ora fanno tanti passaggi in più rispetto allo scorso anno, è una squadra corta, per me si intravede il lavoro di Sarri».

Cambiamenti. «Manca l'allenamento di oggi e il risveglio muscolare di domani, dovremo vedere come arriveranno i calciatori agli ultimi due allenamenti. La squadra sta andando bene, manterrò le mie certezze, ho qualche dubbio, non quelli che sono stati scritti ieri. Prima delle partite mischio sempre i giocatori. Vedremo».

Alternative. «Caicedo sta molto bene, ha fatto il gol col Sassuolo. Negli ultimi due/tre giorni prima di quella partita non aveva lavorato al meglio. Domenica eravamo in controllo del match, per questo ho preferito non farlo entrare. Per domani è un'opzione che mi tengo stretta, il ragazzo ha lavorato molto bene».

Stima reciproca. «Le parole di Sarri verso di me fanno piacere. Non abbiamo giocato tante volte contro. Abbiamo sfatato il tabù di San Siro, ora sono troppi anni che non si vince in casa con la Juve in campionato (dal 2003, ndr). Speriamo di sfatare i record il prima possibile. Non ci saranno Patric, Marusic e Lukaku, sono importanti perché mi danno rotazioni. Non ci sarà Berisha, sono quattro giocatori importanti, ma conto tanto sugli altri».
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