Lazio, la risalita di Radu nelle gerarchie di Sarri: un mese per strappare il rinnovo

Lazio, la risalita di Radu nelle gerarchie di Sarri: un mese per strappare il rinnovo
Lazio, la risalita di Radu nelle gerarchie di Sarri: un mese per strappare il rinnovo
di Valerio Marcangeli
Martedì 11 Gennaio 2022, 11:42
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Il lungo stop che si temeva per Acerbi è stato confermato. La Lazio perderà il centrale difensivo almeno fino alla sfida del Franchi contro la Fiorentina del 6 febbraio. Un tentativo per restituire a Sarri il numero 33 poco prima di un mese verrà fatto, ma se ne riparlerà sicuramente dopo la sosta. L’assenza del Leone potrebbe influire anche sul mercato. In attesa di novità su quest’ultimo (bloccato dal solito indice di liquidità), nelle prossime ore è previsto un incontro tra Sarri e Lotito dopo le dichiarazioni post Inter. Il patron è tornato da Cortina e oltre al rinnovo parlerà anche delle prossime mosse col tecnico.

Mosse che, per forze di cose, si faranno attendere. Di conseguenza il Comandante dovrà sopperire all’assenza di Acerbi con quello che ha a disposizione. Certificato il crollo nelle gerarchie di Patric dopo la prova contro l’Empoli, Radu finalmente si è preso il posto da terzo centrale nelle idee del tecnico. Una scalata tardiva quella del Boss, ma che gli restituisce in parte quanto dato al club negli ultimi anni, compresa la scelta di restare in estate nonostante offerte importanti e più durature come quelle di Inter e Genoa.

Scelta inusuale in un mondo materiale come il calcio dove regna il business.

La risalita di Radu: un mese per ottenere il rinnovo

Un atto di fede quello di Radu che ha pagato poco finora. L’arrivo di Sarri gli ha chiuso le porte fin da subito. Basti pensare che la prima presenza stagionale il numero 26 l’ha fatta a fine ottobre nel disastro del Bentegodi contro l’Hellas (4-1). Un’anomalia per uno abituato a giocare sempre, tanto da diventare il recordman della storia della Lazio per presenze, sia totali (417) che in Serie A (343). Un vero e proprio simbolo accantonato dal Comandante, il quale aveva motivato tale scelta con una gaffe: «Non lo vedevo in condizione, lo stesso Radu mi ha detto di aver faticato a recuperare dopo il Covid», poi corretta dal club per vie ufficiali: «La doppia dose di vaccino gli ha causato reazioni». Nel mese di dicembre Radu è tornato almeno ad essere considerato.

Il classe ‘86 ha accumulato altre tre presenze tra le quali quella di Venezia dal 1’ a scapito di un Lazzari sempre più fuori dal progetto di Sarri. Tutte gare queste ultime tre giocate da terzino fino ad arrivare alla sfida di San Siro. Infastidito dalla prova di Patric contro l’Empoli il Comandante nella conferenza stampa prima dei nerazzurri ha incensato il veterano romeno: «Radu nell'ultimo mese ci ha dato grandi segnali ed è giusto prenderlo in considerazione in questo momento». Dichiarazioni seguite dai fatti. Il numero 26 è tornato titolare contro l'Inter comportandosi anche bene al centro della difesa. La sensazione è che senza Acerbi spetterà a lui prendere le redini del centrosinistra di una retroguardia con numeri horror (39 gol subiti in 21 partite). L’occasione tanto cercata è finalmente arrivata: un mese per riprendersi la Lazio e ottenere un rinnovo annuale vista la scadenza a fine giugno. Il Boss ci prova.

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