Lazio, quando il ritiro riporta pace e successo. Petkovic: «Fondamentale il 26 maggio»

Lazio, quando il ritiro riporta pace e successo. Petkovic: «Fondamentale il 26 maggio»
di Alberto Abbate
Martedì 26 Ottobre 2021, 01:13 - Ultimo agg. 16:04
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È il nono ritiro da quando Lotito è presidente. Una cura necessaria e molto spesso efficace: negli otto precedenti, la Lazio ha collezionato 6 vittorie e 2 pareggi nelle gare giocate al rientro in campo. La prima volta toccò a Delio Rossi, nel 2009, e la meditazione fruttò un successo nel derby. Nello stesso anno, mese di novembre, Ballardini passò addirittura 10 giorni in ritiro a Norcia: al rientro arrivò un punto contro il Napoli. Situazione più critica nel 2010, quando Reja fu costretto a correre ai ripari per centrare la salvezza, strinse un patto con la squadra in Umbria e centrò subito col Cagliari la vittoria. Ancora più famoso il ritiro del 2013, prima dello storico trionfo nel derby in finale di Coppa Italia.

Petkovic in panchina, oggi che è a Bordeaux non dimentica e consiglia: «Secondo me guardarsi in faccia e riflettere senza nessuna distrazione serve sempre. Prima del 26 maggio, nessuno voleva andare a Norcia, va riconosciuto alla società il merito di aver insistito. Si è creato un bell’ambiente positivo e tutto quanto è andato per il verso giusto». Pioli, nel 2015/16, finì in due occasioni in clausura a Formello: dopo la prima volta vinse 2-0 con il Genoa, poi si confermò con il Dnipro in Europa League. Doppietta di ritiri anche per Simone Inzaghi. A Norcia il mister piacentino iniziò la sua avventura subentrando proprio a Pioli, dopo la sconfitta contro la Roma. Andò bene, perché alla prima panchina in A contro il Palermo collezionò anche la sua prima vittoria. Dopo la sconfitta al Bentegodi del 3 dicembre 2018, invece, altro ritiro a Formello e altro epilogo: 2-2 con la Samp e poi il ko con l’Atalanta il 17 dicembre a Bergamo.
 

ALLENAMENTO E TRASFERTE
L’ultimo ritiro, insomma, non è proprio di buon auspicio per il primo di Sarri, che ieri mattina alle 10.30 era già al fianco di Tare a Formello per dirigere una ripresa decisamente più intensa del solito.

Colpi proibiti fra Lazzari e André Anderson, poi fra Luiz Felipe e Luka Romero, contrasti al veleno sul campo: «Magari avessero messo questo spirito a Verona», la battuta fra tecnico e diesse dopo un lungo colloquio a fine allenamento. Domani arriva già la Fiorentina all’Olimpico e sabato proprio l’Atalanta a Bergamo. Un crocevia, perché oltretutto in trasferta il cammino della Lazio, in questo momento, dà un quadro impietoso: in Serie A solo il successo sull’Empoli, poi un pareggio a Torino e ben tre sconfitte con una media di tre gol subiti tra Milan, Bologna e Verona. A queste si aggiunge il ko nell’unica gara fuori casa con il Galatasaray in Europa.

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