Lazio, Sarri: «L'hanno già apparecchiata per la festa del Napoli. Inter molto competitiva nella gara secca»

«L'Inter è sempre molto competitiva nella gara secca»

Lazio, Sarri: «L'hanno già apparecchiata per la festa del Napoli. Inter molto competitiva nella gara secca»
di Valerio Marcangeli
Sabato 29 Aprile 2023, 15:21 - Ultimo agg. 17:57
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Dopo il ko contro il Torino, Sarri è tornato a parlare in conferenza stampa per presentare la sfida contro l’Inter. La Lazio sarà chiamata a una prova d forza contro i nerazzurri e il tecnico lo ha ribadito: «Loro nella partita secca sono di un competitivo straordinario». Ecco come si è espresso il tecnico, non senza .

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Cos’ha lasciato la gara col Torino?

«Ora siamo in una fase in cui gli insegnamenti servono meno. Una battuta d’arresto è sempre pesante, poi dipende dalle motivazioni. Io penso che col Toro non eravamo al top dal punto di vista fisico e probabilmente anche mentale, ma se questo è dovuto al fatto che eravamo certi dell’obiettivo siamo messi male. Se invece è stato un piccolo down allora reagiremo subito».

Com’è cambiata la Lazio rispetto all’andata?

«Possiamo avere qualche certezza in più, ma domani affrontiamo una squadra che nelle gare singole è di un competitivo straordinario, dobbiamo dimenticarci l’andata, nella quale siamo stati in grande sofferenza.

Dovremo giocare da collettivo, non da singoli».

Come ha visto la squadra in settimana?

«Questa settimana abbiamo fatto scarico e la squadra dovrebbe beneficiare di ciò. L’aspetto fisico è difficilmente scindibile da quello mentale. Col Torino ero convinto che i carichi di lavoro abbinati al cambio di temperatura li abbiamo pagati».

La gara di domani sarà decisiva?

«È importante, ma non decisiva. Avremo anche altre quattro partite e dovremo pensare a quelle».

Sull’aspetto psicologico…

«Spesso dipende da ciò che pensiamo prima, come col Toro, e la reazione sarà di conseguenza. Se giochiamo pensando di aver acquisito qualcosa siamo morti».

Su Immobile…

«Dal punto di vista mentale lo vedo tranquillissimo, dal punto di vista fisico è in crescita. Si allena in maniera normale e ci puntiamo molto per il finale di stagione».

Sul Napoli…

«Noi dobbiamo pensare alle nostra partite. Di sicuro la loro gara è stata apparecchiata per la festa. Tanto la faranno lo stesso, ma speriamo in più tardi possibile».

Su Casale…

«Sta bene. È uscito debilitato dopo quattro giorni con la gastroenterite, ma questa settimana è tornato in condizioni normali».

La Lazio ha 7 punti in più dell’inter: se lo aspettava?

«Nel nostro campionato ci sono quattro squadre più forti di noi. Noi abbiamo fatto qualcosa in più, altre squadre meno, ma quando le affronti nelle partite singole sono fortissime».

Che insidie nasconde la sfida?

«Qualcuna che riguarda noi e qualcuna loro. Troveremo una squadra con grande motivazione, reduce da risultati importantissimi in Coppa Italia e in Champions, è sempre difficile in questi casi. Per quello che riguarda noi ne ho già parlato».

È un caso che la Lazio ha perso solo una volta per due gare di fila?

«Io spero che questo trend prosegua, che si dimostri capacità di reazione. Ma dipende sempre dai pensieri: se ci sentiamo in lotta per qualcosa le motivazioni vengono fuori. Se invece avevamo dato già tutto per acquisito diventa complicato».

La Lazio a San Siro ha spesso faticato. La maturità ora è tale per fare la voce grossa anche in quello stadio?

«Dobbiamo pensare a essere dentro la partita. Per farlo contro queste squadre bisogna pensare da collettivo e con grande convinzione, è una cosa diversa dalla presunzione. Il presuntuoso gioca al 90% e pensa di vincere, il convinto al 101. Se pensiamo da collettivo e convinti dei nostri mezzi possiamo rimanere in partita. Questo ci permetterebbe di lasciare la partita aperta».

Cosa pensa del mancato stop a Ghersini?

«Nemmeno è stato fatto andare avanti, mi sembra. Quindi mi hanno dato ragione».

Sulla designazione di Guida…

«La gente pensa che io ce l’abbia con gli arbitri, ma non so neanche chi c’è domani. Io guardo il metro di arbitraggio e tiro le conclusioni. È Rocchi però che decide, ma io alle storie territoriali credo poco. Non penso che un arbitro se abita a 40 km da Napoli faccia incidere la propria identità».

Sul calendario e il calcio italiano…

«Siamo in una fase in cui si dà tutto sempre, chi salta salta, chi scoppia scoppia, senza calcoli. Poi ci sono delle cose con cui non sarò mai d’accordo. La Premier League incassa 4 miliardi di sterline e non fa vedere le partite di sabato e noi si è in mano completamente a chi ci dà meno di un quarto. Domani le previsioni dicono che piove a Milano, ma potevano esserci anche 33°: come caz** si fa a giocare alle 12:30. In Italia si fa di tutto per fare un campionato mediocre, le strutture non sono adeguate e si gioca di merda e poi ci si lamenta perché si incassa poco. Ora abbiamo anche l’opportunità di iniziare a risalire, ma vedo i programmi di chi vuole diventare presidente federale e si parla di Nazionale. Qui se non si fa un tavolo con i governi per fare gli stadi siamo morti, nessuno parla di questo. Io la fortuna che ho un’età in cui il futuro riguarderà qualcun altro. Io non lo dico per fare polemica, sono innamorato del calcio, c’è lo spiraglio per arrivare a livelli buoni, ma la sensazione è che ci faranno sprofondare ancora».

Avete posto le basi per arrivare fino in fondo a più competizioni la prossima stagione?

«Io penserei ad arrivare in fondo a questa».

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