Lazio sotto pressione. Ora Lotito non vuole più sbagliare

Lazio sotto pressione. Ora Lotito non vuole più sbagliare
di Alberto Abbate
Martedì 26 Maggio 2020, 09:30
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Massima prudenza e zelo assoluto. Ora la Lazio si sente sotto assedio e sta attenta ad ogni minimo dettaglio. In tempi di lockdown, le partitelle 3 contro 3 avevano fatto scandalo. Lotito ogni giorno riceve un attacco con qualsiasi mezzo: le sue dichiarazioni («L’avete vista tutti») su Juve-Inter dell’8 marzo sono al vaglio, ma la Procura non ha ancora aperto un fascicolo né lo ha convocato. Per questa attenzione eccessiva però non ripartono ancora gli allenamenti di gruppo, nonostante sia arrivato l’ok dal Comitato tecnico scientifico. Oggi la squadra e lo staff si sottoporranno alla seconda ondata di tamponi, che corrisponderanno al famoso “giorno zero”. Dunque gli allenamenti collettivi ripartiranno dopodomani o addirittura giovedì a Formello. Ieri diviso in due blocchi da 10, il gruppo. Sul campo centrale spazio all’attacco: Caicedo (ora biondo platino), Leiva (intera seduta completata), il recuperato Milinkovic, André Anderson, Cataldi, Adekanye, Immobile, Parolo, Luis Alberto e Correa. Al Fersini invece largo alla fase difensiva con Acerbi, Marusic, Lazzari, Jony, Radu, Patric, Luiz Felipe e Bastos. I portieri Guerrieri e Alia a parte col preparatore Grigioni, Strakosha è ancora ai box. 
PRESSIONE
Sotto gli occhi di Tare, riscaldamento, ripetute e partitelle in attesa del vero ritorno al contatto. Scacco matto. Dopo il ricondizionamento psico-fisico, Inzaghi freme dal punto di vista tattico. Non può spingere subito, adesso è delicato gestire i muscoli e ogni infortunio. Non a caso domenica sera ha precisato: «Stavamo vivendo un momento straordinario, ma dopo 62 giorni d’inattività ho ritrovato in difficoltà il gruppo». Un po’ è vero, un po’ il discorso del mister ha un sapore strategico. Quasi a voler scrollare le pressioni sempre più ingombranti sulla Lazio. Perché la lotta di Lotito per riprendere il campionato ha mediaticamente attirato ancora di più i riflettori sulla formazione d’Inzaghi, manco fosse adesso la favorita per lo scudetto. Questo può creare uno scompenso. Perché non c’è l’aritmetica, ma in teoria il suo obiettivo dichiarato – la Champions – la Lazio lo ha già centrato. E guai a non consideralo un successo. 
IL 26 MAGGIO 2013 
Quest’anno però può essere storico. Non a caso, per il tricolore, Lotito ha istituito un premio. Non a caso il presidente anche sul taglio degli stipendi si è mostrato aperto al dialogo: a qualche giocatore non è andato giù, ma c’è l’accordo per la decurtazione di un mese e il recupero di un altro nel prossimo bilancio. Il tutto andrà ratificato quando rientrerà anche capitan Lulic a Formello. L’eroe del famoso 26 maggio, giorno della vittoria in finale di Coppa Italia sulla Roma nel 2012: dopo 8 anni, senz’altro più belli della grande vita della Lazio e dell’era Lotito. 
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