Il Lecce batte l'Udinese e tiene
accesa la speranza di salvarsi

Il Lecce batte l'Udinese e tiene accesa la speranza di salvarsi
Mercoledì 29 Luglio 2020, 22:01 - Ultimo agg. 22:09
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Il Lecce tiene accesa la fiammella della speranza imponendosi di misura e nel finale nel match che valeva un'intera stagione, e si giocherà domenica le ultime chance di restare in serie A, categoria che l'Udinese affronterà per la ventiseiesima volta consecutiva: un quarto di secolo che ha condiviso soltanto con Inter - unica mai scesa in B nella propria storia -, Milan e le due romane. Il caldo è asfissiante e i ritmi iniziali sono da dopolavoro. Il Lecce non mette alcun mordente e l'Udinese non ha alcuna intenzione di dannarsi l'anima nel catino infuocato della Dacia Arena. Ci prova Fofana al 6', ma la conclusione dell'uomo più in forma del post lockdown è di poco a lato. Per la prima conclusione degli ospiti bisogna attendere il 24' con un tiro fiacco di Falco da buona posizione che si spegne docile tra le braccia di Musso. L'Udinese dà uno strappo al 35': manovra avvolgente che libera al tiro De Paul su assist dal fondo di Sema, Gabriel respinge di istinto. Il portiere brasiliano non può nulla sul corner conseguente: Samir stacca colpevolmente libero e insacca di testa. Passano solo 4' e il Lecce pareggia: cross che appare innocuo a centro area, ma Becao non fa a tempo a ritirare il braccio quando la palla gli sbuca improvvisamente davanti dopo un rimpallo. Orsato indica il dischetto; Mancosu - dopo i sanguinosi errori con Lazio e soprattutto Genoa - torna al gol dal dischetto. È il nono stagionale dagli undici metri. Meglio di lui hanno fatto soltanto Immobile e Ronaldo, che si stanno contendendo anche la Scarpa d'oro.

Nella ripresa si parte con la solita girandola di sostituzioni, ma le occasioni latitano.
Bisogna attendere il 15' per il primo tiro: Falco si libera di Sema e fa partire un bolide a giro che Ekong di testa salva, con Musso che appariva battuto. Un minuto più tardi contropiede tre contro due dei padroni di casa, Lasagna - alla centesima presenza coi friulani - conduce bene e poi spreca servendo Fofana anziché mettere in porta De Paul che sulla sinistra era completamente solo. Liverani rischia di impazzire a bordo campo (anche con un battibecco con il direttore di gara che cerca di calmarlo) provando a spronare i suoi che non si scuotono nemmeno quando il tabellone proietta il 5-0 del Sassuolo sul Genoa. La palla della speranza giunge però sui piedi di Lucioni al 34': il capitano dei salentini è libero sul dischetto dopo un angolo, ma scarica alto tra la disperazione dei suoi. Al 36' il gol liberazione: Lapadula si libera in area, chiede e ottiene il triangolo con Barak che gli serve un assist al bacio dal fondo solo da spingere in rete. Al 43' Lasagna in contropiede avrebbe l'occasione per spedire in B i salentini, ma dopo aver saltato anche Gabriel cerca Nestorovski che viene anticipato tra il sollievo degli ospiti, che fanno esplodere la loro gioia dopo sei minuti di recupero.
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