Malagò: il campionato di Serie A
ripartirà il 13 giugno al 99,9%

Malagò: il campionato di Serie A ripartirà il 13 giugno al 99,9%
Giovedì 14 Maggio 2020, 13:41 - Ultimo agg. 18:59
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 Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a 'Non è un paese per giovanì su Radio Due, si lascia andare a una previsione: «Il campionato di Serie A ripartirà il 13 giugno al 99,9%. La sfida tra alcuni medici e il Comitato tecnico-scientifico non la capisco. Una volta ricominciato, non so quando finirà, ci vorrebbe la palla di vetro», aggiunge il numero uno dello sport italiano. E il presidente del Coni interviene anche sul protocollo.  «Positivi semplici infortunati o tutta la squadra in quarantena? E' questo il punto. Abbiamo recepito una direttiva che individua un percorso di coinvolgimento generale e non quello di creare una quarantena individuale. E' un tema che riguarda il Cts, non ho mai interloquito con loro, lo deve fare il governo e il ministero dello Sport. Mi dicono che è una decisione che può anche essere rivista. Tra più restrittiva e più 'lascà hanno voluto dare un'indicazione nell'interesse di tutto il paese. Devo dire che questa lotta tra alcuni medici e il Cts non mi appassiona».

«La Lazio ha organizzato delle partitelle? Io non so se sia vero, dalla fotografia emergono certi fatti, se così sarebbe una cosa molto poco rispettosa delle regole del gioco.
Moltissimi rappresentanti del mondo dello sport oggi mi hanno contattato facendo presente che nessuno finora aveva trasgredito le regole: questo la dice lunga sulla diversità tra alcuni, ma non tutti i mondi del calcio e tutto il resto». Sono le parole del presidente del Coni Giovanni Malagò nella video-conferenza stampa al termine della Giunta. «Ha fatto benissimo il presidente Gravina a costituire un pool ispettivo della Procura federale -ha aggiunto il numero uno del Coni- Ma non è solo un problema di giustizia sportiva, c'è anche una giustizia dello Stato. Vale per tutti i cittadini, non vedo perché non valga per il calcio: in Giunta c'è stato biasimo e critica per questa situazione. Penso del resto che le inchieste della Procura federale finiranno in un buco nell'acqua, perché sapendo delle visite non penso che le società faranno questi errori sugli allenamenti e peraltro da lunedì ci saranno diverse regole».
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