NUOVO CORSO
Mancini, parlando con i media, conferma di sentirsi selezionatore più di ct. E' chiaro nelle sue linee guida: niente stage, spazio a giovani e senatori, rispetto per i club che vanno aiutati e per i giocatori che vanno preservati. Soprattutto nessuna interferenza con le giovanili, nemmeno con l'Under 21. «A ognuno la sua Nazionale». E non è uno slogan. «Diventare commissario tecnico penso che sia la massima aspirazione per ogni allenatore. Sono tanti anni che guido i club e questo è il momento giusto per diventare ct perché bisogna fare qualcosa per la Nazionale, non essere andati ai Mondiali - per chi tifa Italia da sempre - è difficile da accettare. Per me è stato abbastanza semplice scegliere. Può capitare anche un momento difficile, ma la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia è un lutto. Spero di poter riportare l'Italia alla vittoria. Il mio impegno è questo».
RIVINCITA IN PANCHINA
«Da ct voglio vincere quei trofei che non sono riuscito a conquistare da calciatore azzurro. Ci sono andato solo vicino. Il mio impegno sarà per riportare la Nazionale ad alti livelli, sul tetto del Mondo e sul tetto di Europa. Io da giocatore ci sono andato solo molto vicino. Cominceremo presto con il campionato europeo: sono tanti anni che non lo vinciamo... Mancini esce, dunque allo scoperto. Anche perché «guidare l'Italia è il massimo Per uno come me che nel 1978 in Nazionale con l'Under 14. E adesso i dirigenti della Federcalcio mi hanno fatto sentire quello che volevo, cioè che mi volessero al 100%. Ringrazio tutti gli allenatori che Ho avuto in carriera e che mi hanno fatto crescere. Se sono qui lo devo anche a loro
MESSAGGIO AI CALCIATORI
«Le cose che chiedo ai giocatori sono dedizione, lavoro, tutte cose abbastanza normali.
Sono tutti giocatori professionisti al 100%, molto seri. Una cosa importante è questa, i giocatori che arrivano alla Nazionale devono tirare fuori i sogni che hanno nel cuore sin da quando sono bambini e guardavano le partite alla tv» avverte il nuovo ct. «Con Buffon parlerò in vista della partita di Torino con l'Olanda» precisa. E anche con De Rossi. «La Nazionale sarà un mix di calciatori esperti e giovani. Ci cono giocatori che hanno dato tanto e che quindi meritano di essere ascoltati per capire le loro intenzioni. Si, tornerà Balotelli. E' andato bene con il Nizza ed è cresciuto. Prima di decidere come giocare, prenderò in considerazione le caratteristiche dei convocati. In Italia ci sono tanti bravi giocatori. Ne sono convinto».