Roberto Mancini, perché si è dimesso? Un'offerta dall'Arabia Saudita, il nuovo staff e i dubbi sul futuro

Il ct dimissionario era stato annunciato il 14 maggio 2018, sei mesi dopo il ko con la Svezia e la mancata qualificazione al mondiali di Russia 2018

Roberto Mancini, perché si è dimesso? Un'offerta dall'Arabia Saudita, la scelta di Buffon o il calo di motivazione: le ipotesi
Roberto Mancini, perché si è dimesso? Un'offerta dall'Arabia Saudita, la scelta di Buffon o il calo di motivazione: le ipotesi
Domenica 13 Agosto 2023, 15:56 - Ultimo agg. 14 Agosto, 09:29
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Un fulmine a ciel sereno. Una mail inviata in serata e l'addio. Roberto Mancini ha lasciato la Nazionale a pochi giorni dall'investitura di coordinatore di tutte le selezioni azzurre. Ma perché si è dimesso? Sono diverse le voci che si rincorrono.

Perché Mancini si è dimesso?

Tra i motivi potrebbe esserci una ricchissima offerta arrivata dall'Arabia Saudita (si parla addirittura della nazionale araba), oppure dissapori provocati dalle recenti scelte dello staff. L'addio di qualche collaboratore stretto, l'unico rimasto è Fausto Salsano, e l'arrivo di Gigi Buffon come capo delegazione. Possibile anche un calo di motivazioni ed entusiasmo figlio della mancata qualificazione ai mondiali. A far luce sulla situazione potrebbe essere lui stesso nelle prossime ore. 

L'offerta araba

L'ex ct azzurro Roberto Mancini è in trattativa per guidare la nazionale dell'Arabia Saudita nei prossimi 3 anni, fino ai mondiali del 2026.

Lo riporta il quotidiano saudita Al-Riyadi. All'inizio della prossima settimana verrà presentata un'offerta ufficiale al 58enne allenatore marchigiano. Secondo quanto riporta Gianluca Di Marzio l'offerta sarebbe di 18 milioni di euro all'anno.

Il post su Instagram: «Mia scelta personale»

«Le dimissioni da ct della nazionale sono state una mia scelta personale». Lo scrive Roberto Mancini, dopo l'addio all'azzurro, con un post su Instagram. «Ringrazio il presidente federale, Gabriele Gravina, per la fiducia, insieme a tutti i membri della Figc. Saluto e ringrazio tutti i miei giocatori e tifosi che mi hanno accompagnato in questi 5 anni. Porterò sempre nel cuore la straordinaria vittoria dell'Europeo 2020».

Abodi e i dubbi sulle scelte dello staff

«Sono dispiaciuto e perplesso, è una decisione che arriva a sorpresa a Ferragosto: tutto molto strano». Al telefono con l'ANSA, il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, commenta stupito («L'ho saputo dai media»), le dimissioni improvvise di Roberto Mancini da commissario tecnico della nazionale. «Tra l'altro - aggiunge il ministro - mi viene da pensare: le nomine dello staff tecnico azzurro annunciate recentemente erano state concordate con lui o no?».

L'avventura in Nazionale

L'avventura di Roberto Mancini è durata 1918 giorni, 5 anni e tre mesi. È il terzo commissario tecnico più longevo della storia della nazionale, dopo Vittorio Pozzo ed Enzo Bearzot. Il ct dimissionario era stato annunciato il 14 maggio 2018, sei mesi dopo il ko con la Svezia e la mancata qualificazione al mondiali di Russia 2018. In cinque anni di lavoro, Mancini ha guidato gli azzurri in 61 occasioni, realizzando una media vittorie fra le più alte in assoluto. Il bilancio recita 37 vittorie, 15 pareggi e 9 sconfitte. In mezzo una striscia di 37 risultati utili consecutivi e soprattutto un Europeo vinto a Wembley contro l'Inghilterra. Resta però indelebile anche la mancata qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022 con gli azzurri finiti dietro la Svizzera nel girone e poi sconfitti a Palermo dalla Macedonia del Nord.

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