Maradona, lite infinita un anno dopo:
Morla accuse le figlie di Diego

Maradona, lite infinita un anno dopo: Morla accuse le figlie di Diego
di Francesco De Luca
Sabato 1 Gennaio 2022, 09:37 - Ultimo agg. 2 Gennaio, 08:08
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È passato oltre un anno dalla morte di Maradona e continua a non esserci pace all'interno della famiglia (pochi giorni fa colpita dalla scomparsa di Hugo, il più piccolo dei fratelli che viveva in provincia di Napoli) e del clan che fu al fianco di Diego negli ultimi anni della sua tormentata vita. L'avvocato Matias Morla, che con la sua impresa Sattvica continua a gestire il marchio Maradona, ha denunciato i legali delle figlie di Diego, Dalma e Gianinna, perché avrebbero dichiarato il falso in un esposto al tribunale di La Plata contro di lui. 

Manipolando testi whatsapp - questa la tesi di Morla - i due avvocati avrebbero fatto credere al giudice di garanzia Pablo Raele che si era consumato un reato ai danni di Maradona da parte dell'avvocato-manager e del neurochirurgo Luque. «Non sono state riportate le corrette risposte di quei messaggi con l'obiettivo di confondere il giudice», questa l'accusa nei confronti di Federico Guntín e Marcelo Warschavsky, i rappresentanti di Dalma e Gianinna Maradona, che hanno agito da sole nei confronti di Morla, senza il supporto dei tre fratelli nati da altre relazioni del padre: questo a testimonianza dello sfilacciamento dei rapporti tra i 5 eredi. 

Secondo i legali di Dalma e Gianinna, poi, nella casa in località Brandsen dove Maradona firmò i contratti per la cessione dei diritti commerciali a Morla e dei diritti di immagine all'imprenditore italiano Stefano Ceci il 17 agosto 2020 (accordo per 15 anni rinnovabili per altri 10) non ci sarebbe stata il notaio Sandra Iampolsky. L'obiettivo di Dalma e Gianinna è puntare a dimostrare la nullità di quegli atti. Il notaio Iampolsky ha già chiarito che Maradona, a poco più di tre mesi dalla sua morte, era nella piena facoltà di intendere e di volere. Il legale di Morla, Marcelo Rochetti, ha allegato all'esposto la foto della figlia del notaio accanto a Maradona nel giorno della firma, da considerare una prova della presenza della professionista che vidimò gli atti che consentono a Morla e Ceci di poter realizzare tuttora operazioni commerciali nel nome di Diego.

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